Riassunto analitico
“È di fondamentale importanza trasformare i sistemi agroalimentari per renderli più efficienti, inclusivi e sostenibili per evitare che le perdite e gli sprechi alimentari vanifichino gli sforzi per debellare la fame, migliorare la nutrizione e ridurre le pressioni sulle risorse naturali e sull'ambiente”. È questo il messaggio emerso nel corso dell’evento per la Giornata internazionale della consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari, tenuto a Roma il 29 settembre 2021 al quale hanno preso parte l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) e il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP). Lo spreco alimentare, infatti, rappresenta una minaccia che incombe sempre più fortemente nella nostra vita quotidiana, ma che risulta ancora poco chiara anche solo dal punto di vista nozionistico. Il 14 % circa del cibo prodotto in tutto il mondo viene scartato tra il momento della raccolta e quello della vendita al dettaglio, ciò equivale a una perdita di 400 miliardi di dollari all'anno in alimenti. L’obiettivo emerso da tale evento ha sottolineato l’esigenza di dimezzare entro il 2030 gli sprechi alimentari a livello mondiale e ridurre le perdite alimentari lungo le catene di produzione e di approvvigionamento, considerando anche le perdite dopo la raccolta. Le perdite e gli sprechi alimentari concorrono fino al 10% delle emissioni di gas a effetto serra: ridurre quindi in maniera seria le perdite e gli sprechi alimentari contribuirà a rallentare i cambiamenti climatici, proteggere la natura e aumentare la sicurezza alimentare. Attualmente la maggior parte degli scarti è rappresentato da alimenti di origine vegetale utilizzati dalle industrie. Ciò che resta dopo la lavorazione, convenzionalmente considerato come rifiuto e materiale inadatto al consumo umano, rappresenta in realtà un sottoprodotto ancora ricco di molecole bioattive utili e interessanti da valorizzare. Sulla base di questo principio il recupero dei sottoprodotti è stato inserito in un’ottica di economia circolare iniziata solo pochi anni fa. Le principali sfide in campo scientifico, quindi, si concentrano su soluzioni sostenibili per il riciclo e la valorizzazione dei sottoprodotti alimentare per la loro reintegrazione nelle catene industriali. Il presente elaborato ha il fine di valutare e caratterizzare alcuni sottoprodotti delle industrie agroalimentare, in particolare la polpa di patata de-amidata, le buccette di soia, il pannello di girasole e la barbabietola da zucchero: questi sottoprodotti potrebbero avere interessanti applicazioni future nel campo della zootecnia, innovazioni di packaging, cosmetica o produzione di biocomposti. Sulle quattro matrici appena citate, sono state effettuate le analisi microbiologiche (CMT aerobia ed anaerobia, enterobatteri e lieviti-muffe,), analisi chimico-fisiche (pH, umidità relativa e attività dell’acqua) ed infine analisi per quali-quantitative sulle proteine grezze, lipidi grezzi, fibre, fenoli, pectine e ceneri, al fine di valutarne la composizione così da studiarne le possibili applicazioni in campo alimentare e non.
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