Riassunto analitico
Il presente lavoro si propone di trattare l’istituto dell’omissione, segnatamente, dell’omissione impropria e la peculiare applicazione che ha avuto nell’ambito del diritto penale dell’economia. Si esamineranno in particolare i profili di responsabilità penale riscontrabili in capo agli amministratori non esecutivi per l’omesso impedimento dei reati posti in essere dagli esecutivi. L’analisi prenderà le mosse da un imprescindibile rassegna dottrinale dell’istituto, con un focus sugli aspetti più problematici, che sono anche quelli che hanno registrato le applicazioni più discusse da parte della giurisprudenza: le posizioni di garanzia. Seguirà poi un’analisi degli obblighi civilistici e delle ipotesi di responsabilità che fanno capo agli amministratori non esecutivi. Non si potrà poi, in questa sede, non dare conto degli orientamenti giurisprudenziali sviluppatesi negli ultimi anni in tema di responsabilità penale per omissione degli amministratori senza delega. Si tratteranno in particolare i profili applicativi che più hanno destato perplessità: l’effettività dei poteri-doveri impeditivi (con distinzione fra pre e post riforma 6/2003) e il rinvenimento in chiave, a volte, presuntiva del dolo nei c.d. segnali d’allarme. In conclusione, si esamineranno i possibili modelli d’imputazione alternativi rispetto alla classica imputazione penale individuale, con particolare riferimento alla responsabilità “penale” degli enti (sistema d.lgs. 231), che gli efficaci strumenti preventivi, che vanno dall’adozione dei modelli organizzativi ex art. 6 d.lgs. 231/01 all’applicazione a questi dei whistleblowing schemes, così come recentemente riformati dalla lg. 179/2017, passando per le “buone pratiche” di corporate governance e il ruolo chiave degli amministratori c.d. indipendenti.
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