Riassunto analitico
Da un punto di vista medico, la pedofilia rientra nella categoria delle parafilie, ovvero dei disturbi della sessualità che portano a comportamenti sessuali “anomali”. Il lavoro effettuato con questo elaborato è mirato allo studio del fenomeno della pedofilia dal punto di vista dell’autore: fenomeno che si ricorda essere non sempre un reato (il nostro Codice penale, non punisce il pedofilo in quanto soggetto con determinate preferenze sessuali, nonostante i recenti tentativi legislativi di avvicinarsi sempre più a questa mentalità), ma lo diventa qualora si perpetri una qualche forma di abuso sessuale sul minore di anni diciotto. Col presente lavoro si cerca quindi, di individuare, per quanto possibile, una qual forma di “identità” del pedofilo, analizzando le varie classificazioni che ne sono state fatte nel corso degli anni, e le teorie causali che si sono formate per tentare di spiegare il processo psicologico che porta un soggetto ad avere queste preferenze sessuali “deviate”. Dopo aver individuato e classificato la figura del pedofilo, si tenta di analizzare tutte quelle attività che esso può svolgere tramite la Rete informatica: in particolar modo, si vanno ad analizzare i fenomeni dell’associazionismo pedofilo, dell’adescamento di minorenni tramite Internet (il cosiddetto grooming) e della detenzione, scambio e diffusione di materiale pedopornografico. Inoltre, viene trattato brevemente il fenomeno del cosiddetto “turismo sessuale minorile”, focalizzando l’attenzione sulle tipologie di cliente che si possono individuare e sulle ragioni per cui, soprattutto in certi Paesi, risulti così facile approfittarsi di un minore. In un’ottica di prevenzione del fenomeno, si vanno ad individuare gli strumenti informatici con cui ci si può tutelare dai possibili rischi, considerando però, anche gli aspetti maggiormente critici e problematici di questi sistemi. In tema di tutela, si riportano poi, le principali attività legislative di contrasto al fenomeno della pedofilia, o, per meglio dire, dello sfruttamento sessuale dei minorenni, sia a livello nazionale che internazionale. Sul piano nazionale, in particolare, viene analizzata la legge n. 269 del 1998, con le successive modifiche, la prima in Italia che tratta specificamente della tutela dei minori contro lo sfruttamento sessuale di questi. Nell’ultima parte dell’elaborato, si analizzano i possibili trattamenti terapeutici che sono stati studiati e sperimentati in varie parti del mondo, al fine non tanto di curare il pedofilo (in questo caso, sarebbe più opportuno parlare genericamente di sex offenders, in quanto i trattamenti sono comuni per tutti gli abusanti sessuali, non solo per quelli che abusano di bambini), in quanto i più ritengono che non sia una condizione curabile, ma intervenire per combattere il rischio di recidiva, ossia di reiterazione del reato una volta che il soggetto abbia finito di scontare la propria pena. Dopo aver esaminato le varie tipologie trattamentali possibili, nella seconda parte del capitolo, si riportano alcune esperienze trattamentali, sia a livello internazionale, ma soprattutto si analizzano nello specifico alcune tra le più importanti esperienze sperimentate in case di reclusione italiane.
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