Riassunto analitico
La tutela della denominazione “Lambrusco” è salvaguardia della distintività e competitività del prodotto vitivinicolo e da ogni tentativo di imitazione e contraffazione. Attualmente, il vitigno Lambrusco è tutelato dal Regolamento CE 607/2009. Tale Regolamento è stato recentemente oggetto di una proposta di modifica da parte della Commissione UE per rivederne le norme sulla etichettatura delle denominazioni d’origine. Prospettiva che rischia di aprire il mercato a vini varietali che potranno riportare in etichetta i nomi storici della viticoltura Italiana, sfruttando così la notorietà di vini che, come nel caso del Lambrusco DOP, sono espressione del binomio biodiversità-territorio. A partire dagli anni Novanta la politica agricola comunitaria si è connotata per una strategia della qualità produttiva che ha sostenuto l’istituzione della certificazione DOP, IGP e STG, a garanzia e tutela dei legittimi interessi di consumatori e produttori. Ispirate da tali certezze normative, le imprese vitivinicole si sono organizzate con i rispettivi Consorzi di tutela, scegliendo di investire nelle denominazioni di origine DOP e IGP per qualificare e valorizzare il vino Lambrusco. L’interrogativo che ci si pone è se sia in atto un cambiamento nella politica della qualità promossa dalla Commissione UE. Come affrontare dunque l’eventuale ripensamento in sede UE ? Le possibili soluzioni saranno formulate nella prospettiva giuridica e sociologica.
|