Riassunto analitico
OBIETTIVO: Gli attacchi ischemici transitori si manifestano in circa un terzo dei soggetti che in seguito presentano un ictus, rappresentando pertanto un fondamentale elemento di individuazione dei soggetti a rischio di evento cerebrovascolare maggiore, a beneficio dei pazienti e dell’economia del sistema sanitario. La prima parte di questa tesi valuta l’efficacia del protocollo TIA (in vigore al NOCSAE di Baggiovara dal 1°gennaio 2008) negli anni 2013-2014 in termini di accuratezza diagnostica e numero di ricoveri; il secondo scopo è confrontare il numero di recidive nei 24 mesi dell’anno 2007 con quello del periodo 2011-2014.
METODO: Nella prima parte dello studio abbiamo preso in considerazione tutti i pazienti che, giunti al Pronto Soccorso del NOCSAE tra il 1 gennaio 2013 e il 31 dicembre 2014, hanno ricevuto una diagnosi di “sospetto TIA” alla dimissione dal Pronto Soccorso. Nella seconda parte dello studio abbiamo invece considerato solo i pazienti con diagnosi confermata di TIA nel periodo 1 gennaio 2011-30 aprile 2014. Di queste popolazioni abbiamo raccolto dati clinici ed anamnestici, oltre ai risultati degli esami strumentali effettuati durante il ricovero o la permanenza in OBI. Tutti i pazienti sono stati poi rivalutati tramite visita ambulatoriale o tramite contatto telefonico, allo scopo di valutarne la correttezza diagnostica e le eventuali recidive nei 24 mesi delle quali non era presente documentazione su SIO.
RISULTATI: dal confronto dei dati del 2007, anno di pre-applicazione del protocollo TIA, con quelli dei pazienti del periodo 2011-2014, si è osservato un miglioramento dell’accuratezza diagnostica, dimostrato dall’andamento delle diagnosi correte di TIA, passate dal 43% del 2007 al 73% del 2014. Inoltre, è risultato un progressivo calo nella percentuale dei ricoveri dal 2007 (41%) al 2014 (21%). Anche il tasso di recidiva ischemica in termini di TIA\ictus ha presentato un calo statisticamente significativo, passando dal 29.03% del 2007 al 12.72% del 2011-2014.Il tasso di recidiva è risultato indipendente dall’ospedalizzazione del paziente. L’unico fattore di rischio risultato statisticamente significativo è il precedente disturbo cerebrovascolare in anamnesi.
CONCLUSIONI: Questo studio conferma che l’introduzione di un Protocollo diagnostico-terapeutico multidisciplinare per la gestione in PS dei pazienti con TIA, ha comportato la riduzione dei ricoveri e una significativa riduzione del tasso di recidive ischemiche, in accordo con i dati presenti in letteratura.
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