Riassunto analitico
Le imprese estendono la necessità di ricercare nuovi sistemi di organizzazione, per potenziare la loro elasticità gestionale e superare vincoli dimensionali, al fine di risultare maggiormente competitive sul mercato globale. Numerose aziende stipulano accordi orizzontali, relazioni durature e regolamentate, per programmare l’attività produttiva a costi ridotti, pur senza privarsi della autonomia decisionale. Attualmente le reti di impresa rappresentano una valida risposta alle esigenze di competitività, consentendo l’integrazione delle competenze di diversi operatori, la ripartizione dei costi e del rischio d’impresa. Trattare “l’impresa a rete” si prefigge l’opportunità di esaminare uno strumento nuovo, flessibile, per imprese che intendano dotarsi di un modello di business alternativo a quello individualistico ed impegnarsi in collaborazioni su programmi comuni. Pertanto si procederà con la stesura di quattro capitoli, all'interno dei quali si presenterà la rete ed il contratto in una prospettiva economica, oltre che giuridica.. Nel del capitolo I si fornirà una definizione teorica delle reti d’impresa, presentando le modalità e le necessità che ne hanno determinato l’introduzione, e la normativa che ne ha legittimato l’utilizzo attraverso il contratto di rete. Di questo si presenteranno gli elementi giuridici caratterizzanti, le modalità di accesso e recesso, gli adempimenti formali, nonché i principi europei che ne hanno promosso lo sviluppo, contenuti nella direttiva Small Business Act. Si elaborerà anche una rappresentazione sotto il profilo tributario, analizzando eventuali vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari, come pure la soggettività tributaria in capo alle reti. Il capitolo II approfondirà la disciplina del distacco del lavoratore, concentrandosi sui requisiti di legittimità e sul rapporto di lavoro, con una digressione che partirà dalle modificazioni legislative che sono intervenute dall'iniziale divieto di interposizione, fino alla definizione di appalto e somministrazione, che ha chiarito la distinzione fra interposizione illecita e genuina, secondo la quale si definiscono poi gli elementi che configurano un valido distacco e le eventuali sanzioni in caso di illegittimità nel suo utilizzo. Nel capitolo III si chiarirà qual è l’effettivo utilizzo del distacco tra le imprese a rete, di gruppo ed agricole. Nell'ambito dell’impresa a rete è ritenuto fondamentale (ri)definire la figura del datore di lavoro, considerando il rapporto lavorativo in una prospettiva nuova, fondata su una maggiore collaborazione, che sposta l’imputazione degli obblighi e delle responsabilità su soggetti diversi dal datore formale, con conseguenti adempimenti obbligatori in merito alle comunicazioni da parte di quest’ultimo. Un tema particolare è quello che riguarda la contrattazione collettiva, messa in crisi dal sistema delle reti, in quanto l’attività di impresa che si sostanzia in questi casi risulta essere un agire combinato di differenti soggetti economici, pertanto esiste la probabilità che vengano applicati contratti collettivi differenti, con la conseguenza di disciplinare in modo diverso rapporti di lavoro sostanzialmente unitari. Nel quarto capitolo si analizzerà la codatorialità, in contrapposizione con la contitolarità, ritenuta alla base del sistema delle reti, poiché permette a più soggetti di essere codatori di un medesimo lavoratore, a differenza dell’altro istituto che permette l’assunzione congiunta da parte di più imprese del medesimo lavoratore. Da ciò derivano obblighi e responsabilità penali, civili, amministrative, retributive e contributive, e riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro. Infine verrà presentata un’indagine statistica sull'utilizzo in Italia del contratto di rete e il suo sviluppo.
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