Riassunto analitico
La dissezione dell'aorta fa parte di un corteo di patologie che vengono identificate come "Sindrome aortiche acute" e insieme alla dissezione troviamo: l'ulcera penetrante, l'ematoma intramurale e la rottura dell'aorta. Vengono raggruppate insieme perché spesso sono clinicamente indistinguibili e potenzialmente fatali. In particolare la dissezione aortica vede come elemento scatenante la rottura della tonaca intima con la successiva progressione del piano di clivaggio tra le tonache della parete aortica. Le dissezioni sono classificate in diversi modi, ma la classificazione più utilizzata è quella di Stanford, che divide le dissezioni in base alla localizzazione del "foro d'entrata", ossia la lesione intimale che permette la progressione della dissezione: vengono definite di tipo A le dissezioni in cui la lesione intimale è a livello dell'aorta ascendente, mentre vengono definite di tipo B le dissezioni in cui la lesione intimale è a livello dell'aorta toracica discendente. Questa classificazione è molto importante, sia da un punto di vista diagnostico e prognostico, ma anche da un punto di vista operativo, perché le dissezioni di tipo A trovano sempre un'indicazione chirurgica e sono di pertinenza cardiochirurgica, invece le dissezioni di tipo B vengono trattate chirurgicamente solamente in caso di complicanze. Lo studio si prefigge lo scopo di presentare l'esperienza riguardante la chirurgia endovacolare aortica (TEVAR= Toracic EndoVascular Aortic Repair) dell'istituto Modenese, ponendo particolare attenzione al ruolo di questa metodica mini-invasiva per il trattamento delle dissezione aortiche acute di tipo B. I pazienti sottoposti alla procedura chirurgica endovascolare tra il 1998 e il 2015 sono stati arruolati per questo studio di coorte di tipo retrospettivo. I dati raccolti riguardano l'operazione chirurgica, le complicanze della dissezione che hanno portato all'operazione, le complicanze post-operatorie, i trattamenti adiuvanti e la sopravvivenza. Un totale di 46 pazienti sono sono stati trattati con procedura endovascolare presso l'Unità Operativa di Chirurgia Vascolare del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense (NOCSAE) di Baggiovara. La casistica raccolta comprende 34 uomini, 12 donne (ratio uomo-donna 3:1), l'età media a cui è stata sottoposta la prima operazione è di 64 anni. Le operazioni sono effettuate rilasciando l'endoprotesi all'interno del lume aortico, previo isolamento chirurgico dell'arteria femorale (più spesso) o iliaca in cui viene inserito il catetere con la protesi. In 12 di questi pazienti è stato confezionato un by-pass carotido sx-succlavio sx, in uno un by-pass carotido-carotideo e in 6 pazienti è stato effettuato uno stenting della succlavia sinistra mediante tecnica Chimney, con lo scopo di aumentare la zona prossimale di atterraggio della protesi. Nello studio verranno presentati i dati relativi alla sopravvivenza, a breve e a lungo termine, alle complicanze presentate dai pazienti nel follow-up e saranno paragonati ai dati provenienti dalla letteratura.
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