Riassunto analitico
Gli antipsicotici sono dei farmaci utilizzati in varie condizioni psicopatologiche, nello specifico sono nati per il trattamento delle psicosi, siano esse legate a disturbi psichiatrici (come la schizofrenia, il disturbo bipolare, gravi forme di depressione maggiore, disturbi di personalità), all’utilizzo di sostanze stupefacenti, a patologie degenerative, neoplasie cerebrali, delirium, gravi turbe del metabolismo (per es. ipoglicemie severe) o malattie infettive (sifilide). Il loro utilizzo è ampio e non solo confinato all’ambito psichiatrico, ma anche a quello neurologico e geriatrico. Il loro impiego nella popolazione anziana è controverso, ad oggi il loro utilizzo è off-label; nel 2005 e nel 2008 l’agenzia statunitense FDA ha emanato due black warnings sull’utilizzo degli antipsicotici tipici ed atipici nei pazienti geriatrici per l’aumentato rischio di mortalità e di effetti collaterali. Le demenze sono responsabili del gran parte del ricorso alla terapia antipsicotica per la gestione dei disturbi comportamentali; i dati sul consumo aumentano nelle persone istituzionalizzate.
Lo scopo del presente studio è di far chiarezza sull’utilizzo degli antipsicotici nei pazienti anziani affetti da demenza e\o delirium nella provincia di Modena nell’anno 2021 e di far riflettere sull’enorme utilizzo e consumo. Come alternativa alla terapia farmacologica, si propongono interventi di tipo non farmacologico, come l’inserimento della terapia occupazionale a domicilio nei pazienti con demenza nei CDCD della provincia di Modena a partire dal secondo semestre del 2021.
La valutazione sul consumo di antipsicotici comprende i dati generali contenenti il numero di prescrizioni di antipsicotici e di piani terapeutici effettuati nei vari CDCD territoriali (Mirandola, Pavullo, Vignola, Castelfranco, Carpi, Sassuolo e Modena) nel primo e secondo semestre del 2021. Essendo il centro di Baggiovara il maggior prescrittore di antipsicotici della provincia (30,89% rispetto all’11,05% di Sassuolo) sono state esaminate le caratteristiche dei pazienti afferenti a questo CDCD di II livello. Nello specifico i 471 pazienti presi in considerazione sono quelli afferenti all’ambulatorio per prima visita o per rinnovo del piano terapeutico nell’anno medesimo oppure pazienti che hanno ricevuto un servizio di consulenza ospedaliero. I parametri presi in considerazione sono: il tipo di antipsicotico atipico utilizzato, la durata del trattamento, il tipo di diagnosi, l’eventuale sospensione o continuazione della terapia, i motivi della sospensione, la presenza di effetti avversi correlati al trattamento farmacologico, il luogo dove è avvenuta la prima prescrizione ed i valori dei test psicometrici ( MMSE, NPI a T0 e T1). Nell’indagine descrittiva sono stati considerati anche l’età, il livello di autonomia ( ADL e IADL) e le comorbidità espresse come Indice di Comorbidità ( CIRS).
Dai risultati sul campione in esame, si vuole far riflettere sull’enorme consumo di antipsicotici nella popolazione geriatrica e, contestualmente, si propongono alternative di tipo non farmacologico che mirano ad ottenere gli stessi benefici e risultati senza gli effetti avversi correlati alla terapia farmacologica. Nonostante le terapie non farmacologiche siano il trattamento da favorire nella gestione dei disturbi del comportamento, gli elevati costi del servizio (in termini di tempo e di formazione del personale sanitario) scoraggiano il loro utilizzo ed incentivano il ricorso a trattamenti farmacologici.
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