Riassunto analitico
L’argomento presentato nel seguente elaborato di tesi riguarda la rappresentazione grafica infantile. Attraverso questo studio si desidera svincolare l’attività della rappresentazione grafica e pittorica dall’idea di una occupazione momentanea priva di significato e garantire al disegno il giusto valore riconoscendogli le molteplici funzioni legate allo sviluppo di competenze e abilità appartenenti alla sfera cognitiva, motoria, sensitiva ed emotiva. Grazie al disegno i bambini apprendono il significato di creatività, imparano a fare uso di numerosi strumenti e materiali pittorici, sviluppano la motricità fine e la coordinazione e migliorano le proprie abilità nel campo espressivo. Nel primo capitolo l’attenzione è rivolta all’analisi dei contributi teorici degli studiosi dell’arte infantile, disciplina che emerge a partire dal XIX secolo. Tra gli autori presentati vi sono Corrado Ricci, vero pioniere dell’arte infantile; Rhoda Kellog, prima a classificare gli scarabocchi infantili secondo i criteri che tengano conto della direzione della traccia, del posizionamento all’interno del foglio e della presenza di diagrammi; Rudolf Arnheim e i suoi studi riguardo la percezione visiva del bambino; Claire Golomb che approfondisce argomenti come lo spazio, il colore, la forma e la composizione dei disegni infantili. Nel secondo capitolo vengono analizzate le principali prospettive teoriche inerenti al disegno infantile emerse dalla fine del diciannovesimo secolo. Il primo approccio presentato è definito di tipo evolutivo e classifica le rappresentazioni grafiche dei bambini secondo la naturale crescita ed evoluzione di un individuo. Il secondo approccio è denominato estetico-dinamico e si fonda sul concetto che l'attività grafica sia un’abilità che si sviluppa a partire da una relazione affettiva, in un dialogo relazionale. Il terzo approccio di tipo artistico, fa riferimento alle elaborazioni prodotte dall’individuo durante il processo creativo concentrandosi su ‘come’ il bambino disegno e non sul ‘cosa’. Il quarto paragrafo riprende l’approccio processuale che valuta l’insieme dei fattori esecutivi utili per la costruzione grafica: per comprendere le fasi di sviluppo del disegno e il livello di evoluzione grafica infantile, si fa riferimento alla rappresentazione pittorica della figura umana. Ultima parte del capitolo riguarda il disegno espressivo e mira a descrivere i processi utilizzati dai bambini nella costruzione di rappresentazioni pittoriche che abbiano lo stesso valore delle immagini mentali sottostanti i disegni stessi. Il terzo capitolo è dedicato alla narrazione autobiografia. In questa sezione dell’elaborato si analizzano le fasi di sviluppo della narrazione autobiografica e si presenta il rapporto tra narrazione e memoria autobiografica. Particolare attenzione è posta sugli approcci socioculturali utili ai bambini per rievocare ricordi passati (Reminiscing) e per supportarli nell’esplicitazione verbale di tali ricordi. Viene descritto il setting entro il quale si dovrebbe sviluppare la narrazione autobiografica con riferimento al ruolo dell’insegnante. Infine, sono presentate alcune attività utili per favorire lo sviluppo della narrazione autobiografica nella prima infanzia. Il quarto capitolo è dedicato al progetto di tirocinio presentato in una scuola dell’infanzia di Modena. Lo scopo del percorso è quello di indagare come i bambini della primissima infanzia siano in grado di raccontare eventi autobiografici attraverso la rappresentazione grafica.
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