Riassunto analitico
Introduzione: Il trattamento chirurgico endovascolare della sindrome di Leriche o Aorto-Iliac Occlusive Disease (AIOD) rappresenta al giorno d’oggi il gold standard per le lesioni TASC A e B, tuttavia, sempre più studi riportano risultati incoraggianti anche nel trattamento delle lesioni TASC C e D, dato che conferma la rapida evoluzione nelle tecniche e nelle tecnologie impiegate nel trattamento endovascolare di tale patologia. Nonostante siano già diversi gli studi in questo ambito, molteplici aspetti come tecnica, materiali, diagnostica intraoperatoria, e fattori che influenzano i risultati a lungo termine sono ancora oggetto di dibattito. Inoltre, essendo il trattamento endovascolare di questa patologia in continua evoluzione, vi è la necessità di studi sempre aggiornati per quanto riguarda l’utilizzo delle nuove tecnologie e delle nuove tecniche in questo campo. L’obiettivo primario di questo studio è quello di analizzare i risultati dei pazienti trattati con la tecnica di kissing stenting presso la Chirurgia Vascolare di Modena negli ultimi 5 anni (2017-2021), con particolare riguardo ai pazienti classificati come TASC C e D, nei quali il trattamento endovascolare è ancora considerato secondario rispetto alla chirurgia open.
Materiali e metodi: questo studio monocentrico ha adottato un approccio osservazionale e retrospettivo, coinvolgendo 84 pazienti trattati con tecnica di kissing stenting tra Gennaio 2017 e Dicembre 2021. Sono stati raccolti i dati preoperatori riguardanti i fattori di rischio, la presentazione clinica con relative classificazioni (Rutherford e WIfI), le percentuali di stenosi dei vasi e le eventuali occlusioni e i dati intraoperatori riguardanti il tipo di stent, l’eventuale utilizzo dell’IVUS e le complicanze. Il follow-up si è basato sull’analisi dei parametri clinici e sulla valutazione della pervietà degli stent tramite DUS svolti a 30 giorni e a 1 anno dall’intervento. L’endpoint primario dello studio è stato il successo clinico, mentre secondariamente si sono analizzati successo tecnico, pervietà, tasso di restenosi e reintervento, tasso di amputazione maggiore e sopravvivenza.
Risultati: nel corso di 5 anni 84 pazienti si sono sottoposti al trattamento endovascolare con tecnica di kissing stenting. Il successo tecnico è stato raggiunto nel 100% dei pazienti. L’83,9% dei pazienti ha raggiunto il successo clinico a 30 giorni e il 68,8% di essi lo ha mantenuto a 1 anno dall’intervento. A 30 giorni dall’intervento è stato riscontrato un tasso di pervietà del 93,8%, mentre dopo 1 anno esso è diminuito a 88,3%, per cui 1 paziente è stato rioperato entro 30 giorni dall’intervento e altri 4 pazienti (5,9%) entro un anno. La sopravvivenza ad un mese è stata del 98,8%, mentre ad un anno è stata del 94%. Il risultato più importante di questo studio è stato quello di constatare come la classe TASC non fosse un fattore predittivo del successo clinico, in quanto i risultati ottenuti nei pazienti TASC C-D sono stati simili a quelli ottenuti nei pazienti TASC A-B se non addirittura superiori.
Conclusioni: il trattamento endovascolare con tecnica di kissing stenting per la patologia occlusiva aorto-iliaca si è confermato un trattamento efficace e con alti tassi di pervietà e successo clinico sia nei pazienti con lesioni semplici (TASC A-B) che in pazienti con lesioni più complesse (TASC C-D). Per questo motivo il trattamento endovascolare dovrebbe essere considerato anche in questa classe di pazienti, potendo risparmiare loro tutte le possibili complicanze legate ad un intervento chirurgico open. In futuro saranno necessari studi più ampi per quanto riguarda l’utilità dell’IVUS in questo tipo di procedura e nell’utilizzo di nuovi materiali come le endoprotesi biforcate corte, che, secondo i dati di questo studio, potevano essere una potenziale opzione di trattamento in 4 dei 16 pazienti TASC C-D (25%).
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