Riassunto analitico
Il seguente lavoro di tesi intende indagare, attraverso una rassegna degli studi già esistenti, il tema della narrazione orale che prende forma nella lettura ad alta voce dei libri. Di quest’ultima si vogliono portare alla luce le potenzialità, in una società in cui con il diffondersi di innovativi e numerosi mezzi di comunicazione e informazione, nuovi e vari svaghi e passatempi, il libro viene in parte dimenticato. La lettura ad alta voce si afferma quale mezzo di incontro fra i bambini e i libri; un incontro estremamente fecondo e ricco di ricadute positive sul soggetto che si accosta a tale attività. Le sue potenzialità si dimostrano essere massime nei primi anni di vita del soggetto, quando ancora le strutture cognitive sono in via di sviluppo e risentono delle stimolazioni ambientali. La lettura ad alta voce si attesta quale strumento in grado di accrescere il senso di benessere del soggetto e la qualità della sua esistenza, perché, bussola per muoversi nel reale, sostiene lo sviluppo delle life skills, delle competenze sociali, emotivo-affettive, cognitive e linguistiche e consente al soggetto di sperimentare il successo nella vita e negli apprendimenti. Fra le tante ricadute che la lettura ad alta voce porta con sé, un ruolo rilevante viene ad assumere il sostegno allo sviluppo dell’emergent literacy, ovvero quell’insieme di abilità, conoscenze e atteggiamenti che sono i presupposti necessari allo sviluppo successivo dell’abilità di lettura e scrittura. Il bambino, infatti, non impara a leggere e a scrivere con l’ingresso alla scuola primaria, ma molto prima. Fin dalla prima infanzia il bambino comincia a costruire le basi per il successivo apprendimento: attraverso l’ascolto di una storia, entra in contatto con la complessità sintattica, lessicale e semantica tipica del linguaggio scritto e dal momento che è l’adulto a leggere per lui, il bambino può concentrare le proprie energie e le proprie risorse all’analisi del contenuto e della struttura linguistica del testo, imparando ad interagire adeguatamente con esso e interiorizzando le norme che regolano la lingua scritta. I bambini che possono beneficiare dell’ascolto di storie mostrano, allora, non solo minori difficoltà nell’apprendimento formale della letto-scrittura, ma anche atteggiamenti positivi nei suoi confronti. Tuttavia, studi condotti su questa particolare tematica sottolineano che i bambini, inseriti in contesti di crescita familiari poco stimolanti, in contesti di deprivazione socio-economiche e culturali, vedono ridotte le occasioni e le opportunità di sviluppo dell’alfabetizzazione emergente. Di fronte a questa evidenza, diventa estremamente importante costruire ambienti di apprendimento ricchi e stimolanti, che possano colmare le disuguaglianze che in questo modo si vengono a creare, per offrire a tutti e a ciascuno eguali opportunità di sviluppo e garantire il successo personale: entra qui in gioco in maniera forte il ruolo assunto dalla scuola dell’infanzia. La pratica della lettura condivisa, quale strumento di crescita e apprendimento, deve essere condotta con continuità, ma soprattutto con qualità. Vi sono una serie di accortezze che l’adulto deve conoscere e fare proprie per condurre in maniera adeguata tale attività al fine di garantire l’accessibilità e la comprensibilità del testo per il bambino. Tali indicazioni pratiche riguardano i criteri che guidano la scelta di testi adeguati, le modalità di lettura e di mediazione più efficaci al sostegno dello sviluppo individuale. L’obiettivo che guida l’intero lavoro è, quindi, la ricerca di conferme scientifiche, attingendo dati da ricerche e studi condotti sia a livello nazionale sia a livello internazionale, in grado di dimostrare la bontà della lettura ad alta voce, quale pratica condotta fin dalla prima infanzia nei diversi contesti di vita del bambino.
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