Riassunto analitico
Introduzione: Dalla fine del 2019, l’epidemia di COVID-19, la patologia causata da SARS-CoV-2, ha interessato numerosi paesi e determinato un grande numero di decessi. Le caratteristiche cliniche principali sono state descritte, ma i fattori di rischio associati a mortalità ospedaliera meritano ulteriore indagine. La mortalità a diversi momenti del tempo su un lungo periodo di follow up non è descritta in letteratura. Metodi: Abbiamo svolto uno studio retrospettivo, monocentrico di coorte che ha incluso i pazienti ricoverati all’Ospedale Universitario Policlinico di Modena dal 23 febbraio al 23 maggio. I dati demografici, la storia clinica e i parametri di laboratorio al momento del ricovero sono stati raccolti a partire dalle cartelle cliniche informatizzate. Gli outcome principali che sono stati valutati sono la mortalità a 7, 14, e 28 giorni aggiustata per i possibili fattori confondenti.
Risultati: Sono stati inclusi 420 pazienti, la cui età media era 65 anni (sd14,9) e di cui il 67,8% era di sesso maschile. Comorbiditò come ipertensione, malalattie cardiovascolari, funzionalità renale ridotta, e BPCO erano tutte più comuni nei pazienti deceduti durante il ricovero. Abbiamo registrato tassi di mortalità 7, 14, e 28 giorni del 1,9%, 8,3% e 15,2% rispettivamente. Le mortalità nel periodo di follow-up sono anche state riportate secondo parametri demografici, di comorbidita, di tipo di supporto ventilatorio e di trattamento. La mortalità a 28 giorni si è dimostrata più alta in coloro che hanno ricevuto ventilazione invasiva, 42,1%, seguita dalla ventilazione non invasiva da sola, dalla combinazione di ventilazione non invasiva e invasiva e dalla non ventilazione. Non è stato trovato uno svantaggio in termini di sopravvivenza per coloro che sono stati prima ventilati non invasivamente e poi invasivamente, in confronto a coloro che sono stati ventilati invasivamente direttamente. L’analisi di regressione multivariata sull’intera popolazione ha individuato il sesso maschile, l’età, e un SOFA score maggiore di 2 all’ingresso come predittori di mortalità. Sono stati anche descritti fattori di rischio per mortalità in sottogruppi di pazienti con malattia più severa.
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Abstract
Background: Since late 2019 the epidemic of COVID-19, the disease caused by SARS-CoV-2, has affected many countries worldwide, resulting in a significant number of deaths. The main clinical features have been reported, but risk factors associated with in-hospital mortality warrant further investigation. In-hospital mortality rates at different time points and with a long follow-up time are also lacking in literature.
Methods: This is a retrospective, single center, observational cohort study that included patients admitted to Policlinico University Hospital of Modena from February 23rd to May 23rd. Demographic data, medical history and laboratory parameters at admission were collected from electronic medical records. The main outcomes were mortality at 7 days, 14 days and 28 days adjusted for every possible confounder.
Findings: 420 patients were included, their mean age was 65 (14,9) years and 67,8% were males. Comorbidities such as hypertension, cardiovascular disease, impaired kidney function and COPD were all more common in patients that died during the hospital stay. We found overall mortality rates at 7, 14, and 28 days of 1,9%, 8,3% and 15,2% respectively. Mortality rates in the follow-up period are also reported according to demographics, comorbidities, ventilatory support type and treatment received. 28-day mortality was highest in those who received invasive ventilation at 42,1% followed by non-invasive ventilation alone, non-invasive plus invasive ventilation and no ventilation. No disadvantage in mortality was found for those who underwent non-invasive and then invasive ventilation over those who received invasive ventilation directly. Multivariable regression analysis on the whole study population found male sex, older age and SOFA score above 2 at admission to be predictors of mortality. We also describe risk factors for mortality in subgroups of patients with more severe disease.
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