Riassunto analitico
Con il termine “sito contaminato” ci si riferisce a tutte quelle aree nelle quali, in seguito ad attività umane pregresse o in corso, è stata accertata un'alterazione delle caratteristiche qualitative delle matrici ambientali suolo, sottosuolo e acque sotterranee tale da rappresentare un rischio per la salute umana. Le conoscenze relative ai siti contaminati hanno un ruolo importante nella valutazione, rispetto alle matrici ambientali coinvolte (suolo, sottosuolo e acque sotterranee), dell’impatto sul territorio e delle conseguenze sulla salute umana e sull’ecosistema. La presenza di sostanze in concentrazioni superiori ai limiti stabiliti comporta un rischio sanitario che può manifestarsi tramite meccanismi di esposizione diretta, come l’ingestione di terreno o acqua contaminata, il contatto dermico con terreni inquinati, l’inalazione di sostanze volatili, o indiretta, quale ad esempio l’assimilazione di alimenti che contengono contaminanti entrati nella catena alimentare. Negli anni passati, uno sviluppo industriale poco attento agli aspetti ambientali, l’adozione di pratiche ambientali scorrette (gestione di discariche, interramenti abusivi, sversamenti di reflui nel suolo e nelle acque, ecc.) hanno lasciato in eredità un fardello ambientale pesante a cui si sta cercando di far fronte con operazioni di bonifica o messa in sicurezza permanente e, parallelamente, con la ricerca e lo sviluppo di tecnologie di bonifica più efficaci a costi sopportabili. Ad un aumento del numero dei siti contaminati, corrisponde anche un maggiore impegno delle attività di indagine, controllo e monitoraggio svolte dagli enti pubblici preposti, che contribuisce a tenere sotto controllo i fenomeni di contaminazione e accertarne la graduale forma di abbattimento o il corretto confinamento. Nel nostro caso nella discarica di RSU del Comune di Fiorano Modenese (MO) le indagini di caratterizzazione ambientale hanno rivelato uno stato di potenziale contaminazione a carico dei terreni superficiali e profondi, correlato alla presenza di Boro e Piombo, in concentrazioni superiori alle rispettive Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) previste dal D.Lgs. 152/06 per un uso del suolo commerciale/industriale. Lo studio partendo dai risultati delle indagini di caratterizzazione del sito, descrive l’analisi di rischio che ha permesso di dichiarare il sito contaminato e decidere in seguito di mettere in sicurezza l’ area mediante la stesura di un “capping” di argilla di spessore di un metro al fine di rendere profondo il suolo superficiale per interrompere il percorso Sorgente-Bersaglio (adulto lavoratore) e ridurre l’infiltrazione meteorica efficace. E’ inoltre risultato interessante rielaborare l’analisi di rischio con l’aggiornamento del software rilasciato a novembre 2018 e confrontare i dati ottenuti con la versione precedente che supporta variazioni di • Banca dati. • Concentrazioni e Dosi di Riferimento Sono in seguito state svolte prove di permeabilità in situ tipo “Boutwell” per verificare la tenuta dell’impermeabilizzazione del capping, il monitoraggio di biogas con sonda multiparametrica e il monitoraggio giornaliero della piezometria mediante l’installazione permanente nei due piezometri di due datalogger automatici i quali sono immersi in acqua e registrano in automatico l’altezza della colonna d’acqua sovrastante ad essei ogni 12 ore; i dati in seguito sono stati tradotti in soggiacenza del livello piezometrico da bocca pozzo e messi in relazione con le precipitazioni cumulate nel periodo considerato.
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