Riassunto analitico
Nella prima parte dell’elaborato viene descritto il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) e le tappe metodologiche che costituiscono l’iter di valutazione delle istituzioni scolastiche: a) autovalutazione delle istituzioni scolastiche; b) valutazione esterna da parte dei nuclei di valutazione; c) azioni di miglioramento; d) rendicontazione sociale delle istituzioni scolastiche.
Nella seconda parte, invece, si fornisce una “fotografia” della partecipazione al SNV degli istituti comprensivi del comune di Reggio Emilia (per un totale di 12 istituti comprensivi), attraverso: • la consultazione della documentazione che le stesse istituzioni hanno l’obbligo di redigere in tal senso e reperibile sul portale “Scuola in chiaro”; • la predisposizione di un questionario ad hoc, per raccogliere ulteriori informazioni in merito al processo valutativo e rivolto ai dirigenti scolastici degli stessi istituti comprensivi.
Infine, nell’ultima parte vengono analizzate le principali evidenze emerse. Eccetto alcune peculiarità legate al diverso contesto, è stato possibile riscontrare un’analogia sostanziale relativamente all’attuazione delle tappe dell’intero processo valutativo previste dal SNV. Sono risultate disattese le aspettative riguardanti la positiva partecipazione e collaborazione da parte delle istituzioni scolastiche per la compilazione dello strumento di rilevazione (solamente un’istituzione scolastica ha partecipato all’indagine, inviando una risposta parziale). Considerato che una non risposta è pur sempre una risposta ed è una possibilità reale e concreta del “fare ricerca”, si è provato a “leggere tra le righe”, ipotizzando alcuni possibili scenari sottesi a questa mancata collaborazione (ad esempio: questionario percepito come aggravio, mancanza di tempo, non comprensibilità delle domande, ecc.).
Quanto emerso apre ad alcuni possibili sviluppi futuri della ricerca e obbliga a una riflessione generale in termini di accettazione e condivisione della pratica valutativa da parte delle istituzioni scolastiche. Sarebbe interessante avviare una ricerca centrata sulle non risposte e volta a verificare le ipotesi elaborate in relazione all’impossibilità delle istituzioni scolastiche a collaborare all’indagine conoscitiva. Assumendo per vera una o più ipotesi alla volta, potrebbero tracciarsi diversi percorsi di ricerca finalizzati ad indagare, ad esempio, le motivazioni per l’assunzione di responsabilità, la gestione dei carichi di lavoro, nonché i processi di delega. Nonostante i dispositivi normativi da tempo fissati in tema di valutazione, sembra ancora “aleggiare” una sottile resistenza nel mondo della scuola ad aprirsi a procedure di verifica e controllo dell’operato. Non è inusuale, infatti, imbattersi in alcune posizioni critiche nei confronti di tutto il processo valutativo, soprattutto a causa delle implicazioni competitive, economiche e giudicanti ad esso collegate. La pratica di valutazione dell’istituzione scolastica sembra essere percepita, da questo punto di vista, come rischio oggettivo e sostanziale di venire puniti dal sistema per non aver fatto qualcosa, averla fatta male o averla fatta in ritardo, rispetto alle indicazioni fornite a livello centrale o rispetto ad altri soggetti coinvolti nel processo.
L’auspicio finale è quello che la valutazione non debba più essere subita passivamente, bensì venga riconosciuta come opportunità di crescita, miglioramento e valorizzazione. Occorrerà continuare a lavorare nella direzione del cambiamento culturale, superando la percezione di “sentirsi” oggetto di valutazione per praticarla, invece, in qualità di soggetti attivi e consapevoli del complesso sistema “scuola”, in un’ottica sempre più sistemica.
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