Riassunto analitico
Malattia di Alzheimer e Demenza Frontotemporale sono due disturbi neurodegenerativi che interessano nel primo caso il lobo temporale, in particolare l’ippocampo (da cui il processo di degenerazione diffonde a tutto il lobo temporale ed ai lobi parietale e frontale), nel secondo caso i lobi frontali e temporali. Nel morbo d’Alzheimer si osserva la perdita di neuroni e sinapsi e la presenza di placche senili costituite da proteina beta-amiloide e grovigli neurofibrillari costituiti da proteina Tau iperfosforilata. Anche nella Demenza frontotemporale si riscontra la perdita di neuroni e sinapsi, l’accumulo patologico di proteina Tau e talora corpi di inclusione intracellulari, i corpi di Pick. Il quadro clinico del Morbo di Alzheimer è caratterizzato da perdita della memoria a breve termine e difficoltà ad immagazzinare nuove informazioni, perdita dell’orientamento spaziale e temporale, disturbi del linguaggio, modificazioni dei tratti di personalità, alterazioni del comportamento, allucinazioni e deliri. Il quadro clinico della Demenza Frontotemporale è caratterizzato da disturbi della personalità e comportamenti anormali come disinibizione, apatia, mancanza di empatia, azioni ripetitive e compulsive nonché difficoltà di linguaggio. Lo studio presente in questa tesi è basato sul progetto di ricerca PERSONAE condotto dal reparto di Neurologia Cognitiva dell’Azienda Ospedaliera di Modena, il cui obiettivo è stato valutare i tratti di personalità in pazienti affetti da Morbo di Alzheimer e Demenza Frontotemporale prima dell’esordio di malattia. L’ipotesi iniziale prevede che differenti profili di personalità premorbosa siano in grado di influenzare lo sviluppo di un determinato fenotipo di malattia con prevalenza di un particolare sintomo cognitivo/comportamentale rispetto ad un altro. Tra i pazienti reclutati nell’intervallo di tempo tra il 2018 e il 2023, 39 soggetti sono stati selezionati per il suddetto studio: 11 pazienti con diagnosi di Morbo di Alzheimer e 28 pazienti con diagnosi di Demenza Frontotemporale. 9 controlli sani sono stati selezionati e introdotti come terzo gruppo di confronto. Il progetto di ricerca si è avvalso di una batteria di test (MMSE, NPI, BDI, CRIq, NEOPI-3) per studiare i domini cognitivi, il comportamento e la personalità dei pazienti. Il MMSE, il BDI e il CRIq sono stati somministrati direttamente al paziente. Il NEOPI-3 è stato somministrato non solo al paziente ma anche al familiare, il quale ha risposto ai quesiti di personalità, immedesimandosi nel paziente stesso rispettivamente prima e dopo l’esordio di malattia. L’NPI è stato somministrato esclusivamente al familiare o caregiver di riferimento per identificare la frequenza e la gravità dei disturbi comportamentali presentati dal paziente demente. Sono state esaminate anche caratteristiche demografiche quali età, genere e scolarità e caratteristiche cliniche quali durata di malattia, tipologia di sintomo (cognitivo o comportamentale) con cui è insorta la demenza e la data d’esordio di tal sintomo. I tre gruppi di soggetti in studio (FTD vs AD, FTD vs Controlli e AD vs Controlli) sono stati confrontati su piattaforma IBM SPSS Statistics tramite il T-test a campioni indipendenti con valutazione della significatività del p-value. I risultati hanno dimostrato una significativa differenza tra i pazienti FTD e AD in due sottodomini di personalità, l’impulsività e la lucidità di pensiero. Inoltre, i risultati hanno mostrato una differenza significativa nel sottodominio Ostilità tra pazienti AD e controlli e una differenza significativa nel sottodominio Idee tra pazienti FTD e controlli. Differenze statisticamente significative tra pazienti FTD e AD sono state osservate anche nei test di valutazione dei disturbi neuropsicologici e della depressione.
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