Riassunto analitico
Introduzione. Il Melanoma cutaneo (CM) è una neoplasia solida causata dalla proliferazione dei melanociti e rappresenta il 10% circa dei tumori della pelle all’interno della popolazione caucasica. Prendendo in considerazione lo spessore di Breslow si è vista l’importanza nello studio del melanoma spesso, già caratterizzato dal punto di vista istopatologico come melanoma nodulare puro (NM) in cui generalmente non viene riscontrata la mutazione genetica V600E del gene BRAF a differenza del melanoma a diffusione superficiale (SSM) che ha più frequentemente la mutazione del gene BRAF. Dal punto di vista della microscopia confocale a riflettanza (RCM), esame di III° livello non invasivo per la diagnosi di melanoma, sono già identificati dei pattern specifici sia per il NM che per SSM. In dettaglio, il NM è caratterizzato dalla presenza di nidi cerebriformi nel derma mentre nel SSM spesso si osserva invasione dermica non distribuito in nidi cerebriformi. Dal punto di vista dermatoscopico il SSM è caratterizzato da globuli irregolari, strutture di regressione, la rete atipica e le striature irregolari che si vedono raramente nel NM, in quanto quest’ultimo tende ad avere alterazioni dermiche quali i vasi atipici, il colore rosso/rosa o blu/nero.
Scopo del lavoro. Lo scopo del nostro studio è stato quello di caratterizzare in RCM e in dermatoscopia il NM e SSM spesso, in relazione alla presenza dell’eventuale mutazione V600E del gene BRAF.
Materiali e metodi. E’stata selezionata una popolazione di melanomi retrospettiva dal database della clinica dermatologica dell'Università di Modena e Reggio Emilia che avessero la mutazione genica BRAF ed avessero un set completo di immagini RCM per il periodo 2010-2020.
Risultati. Dalla popolazione di 136 lesioni, 90 non avevano la mutazione e 46 erano mutate. Valutate sia in dermoscopia che in RCM, quello che è emerso è: la popolazione con mutazione BRAF, in dermoscopia, era correlata alla presenza di reticolo atipico (50%), l'87,3% velo bianco-blu e 100% globuli irregolari. La popolazione senza mutazione vedeva nel 63% la presenza di irregular streaks. La valutazione con RCM, è risultata distribuita uniformemente in entrambe le popolazioni di studio, osservando però che gli aspetti legati all’invasione dermica, quali i nidi cerebriformi ed i nidi dermici, sembrano essere più marcati nei melanomi non mutati (dermal nest: 67%; cerebriform nest: 65,2%).
Conclusioni. I dati ottenuti suggeriscono che il melanoma spesso BRAF mutato sia correlato dermoscopicamente agli aspetti tipici di SSM a crescita verticale mentre dal punto di vista della Microscopia Laser Confocale quello non mutato risulta essere correlato alla presenza di nidi dermici di aspetto cerebriforme tipico proprio del NM, suggerendo così una crescita verticale più invasiva per il melanoma non mutato BRAF.
|