Riassunto analitico
Le malattie neurodegenerative costituiscono un gruppo di patologie caratterizzate dalla morte progressiva di popolazioni neuronali in diversi distretti del cervello. I meccanismi patologici alla base di queste patologie non sono ancora stati del tutto chiariti, anche se è stato osservato che sono presenti delle caratteristiche patologiche comuni. All’interno di questo gruppo di disturbi rientrano diverse patologie, ed in relazione al tipo di neuroni ed alle aree colpite si hanno diverse manifestazioni cliniche, con sintomi che possono variare notevolmente. In questa tesi verranno trattati i più importanti disturbi neurodegenerativi: morbo di Alzheimer, malattia di Parkinson, malattia (o corea) di Huntington, e sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Sono tutte patologie irreversibili, che tendono a degenerare nel tempo, causando un progressivo peggioramento della qualità di vita dei soggetti colpiti. I farmaci attualmente disponibili risultano inadeguati, in quanto consentono solamente di alleviare la sintomatologia, senza agire sul procedimento neurodegenerativo. Per questo motivo la sfida più grande in questo ambito è rappresentata dallo sviluppo di nuove terapie, che consentano di migliorare la qualità della vita dei pazienti colpiti, esercitando un effetto terapeutico diretto sulla malattia, in modo da rallentarne la progressione. Per fare questo però, i farmaci devono raggiungere il sistema nervoso centrale, penetrando la barriera emato-encefalica (BEE). L’ostacolo maggiore consiste proprio nel superamento di questa barriera, che impedisce al 98% dei farmaci di raggiungere il sistema nervoso centrale, ed espletare quindi la loro azione a livello cerebrale. La strada forse più promettente è rappresentata dalle nanomedicine, che hanno consentito lo sviluppo di nuove tecnologie per consentire la veicolazione di farmaci al SNC. In questa tesi saranno analizzate le varie tecniche che sono al momento studiate per il direzionamento dei farmaci al cervello. Ci concentreremo in particolare sui nanotrasportatori come liposomi, nanoparticelle e micelle polimeriche, esaminando le potenzialità ed i limiti di ognuna di queste tecniche. Verrà poi approfondito il meccanismo di trasporto sfruttato da questi sistemi nanoparticellari per attraversare la barriera emato-encefalica, la transcitosi.
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