Riassunto analitico
Nonostante il diffuso luogo comune sull'assenza di rapporti o addirittura l'aperta ostilità tra l'Urss e l'Italia fascista negli anni 20-30 tra i due paesi, o meglio, due regimi totalitari, esistevano profondi e ben sviluppati legami di natura diversa: politica, economica, commerciale, culturale, scientifica e militare. Attraverso i contatti in ambiti diversi e tramite molteplici fonti di informazione si costruiva l'immagine dell'Urss, del regime sovietico, del popolo russo. L'ultimo tassello nell'immaginario collettivo fu completato durante la campagna russa intrapresa dal regime fascista nella regione del Don, situata sul territorio ucraino e della Russia sovietica. La ricerca rientra nel relativamente giovane settore della scienza storica che è stato definito della imagologia, nata originariamente in Francia nel campo di studi della comparatistica letteraria. La tesi è focalizzata sullo studio del processo della costruzione delle rappresentazioni, stereotipi e luoghi comuni nonchè sul rilevamento di una gamma più ampia possibile di immagini inerenti all'Urss e diffusi non solo tra le élite politiche e culturali, ma anche tra la gente comune di diversi ceti sociali. Per rilevare la molteplicità di queste rappresentazioni sono state innanzitutto individuate ed analizzate le fonti di informazioni che influirono sulla formazione delle immagini della Russia sovietica diffuse in Italia nel periodo fascista. Queste fonti si prestano ad una netta divisione tra quelle ufficiali strettamente legate alla propaganda esercitata dagli statisti e dalle istituzioni del regime e dai mezzi di propaganda ufficiale; fonti alternative che anche avendo un diverso grado di capacità incisiva sull'immaginario collettivo italiano ebbero il loro impatto significativo (memorie di viaggiatori, attività di personaggi famosi, festival internazionali, emigrazione russa, diplomazia italiana, antifascisti e comunisti italiani). Inoltre, sono state studiate le fonti di propaganda sovietica il cui scopo principale fu la diffusione dell'immagine positiva dell'Urss in Italia tramite delle informazioni sulle conquiste della Russia sovietica e sulla superiorità del regime bolscevico rispetto a tutti gli altri regimi politici. Le fonti principali di tale propaganda studiate nell'ambito della ricerca sono l'Ambasciata sovietica a Roma, la VOKS (Associazione pansovietica per relazioni culturali con l'estero), l'Inturist (l’agenzia turistica sovietica) e il Comintern. Infine, una particolare attenzione è stata prestata all'attività antisovietica della Chiesa cattolica a causa del suo importantissimo impatto sulla vita sociale e spirituale delle masse popolari italiane. L'insieme di tutte queste fonti d'informazione porta alla formazione di un quadro variegato ed eterogeneo di immagini circolate nella società italiana dell'anteguerra. L'occasione per verificare la loro correlazione con la realtà fu rappresentata dalla guerra, alla quale hanno partecipato migliaia di soldati italiani. Il contatto con la gente comune, con le istituzioni sovietiche nonché la possibilità di trovarsi testimone della vita quotidiana sovietica (anche se completamente scossa dalla guerra) spesso portò a un notevole cambiamento delle opinioni sul regime sovietico.
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Abstract
In spite of a generality regarding the absence of relationships or even hostility between the USSR and Fascist Italy in the twenties and thirties between two countries or better, two Totalitarian regimes, there were rather profound and well developed relations of a different nature: political, economic, commercial, cultural, scientific and military. Through contacts in different areas and by means of multiple sources of information, the image of the USSR, of the Soviet regime and of Russian people was constructed. The last piece of the puzzle in the collective imagination was completed during the Russian campaign taken by the Fascist regime in the Don region, situated on Ukraine and Russian territory. My research belongs to a relatively young field of historical science – imagology, established in the mid-twentieth century in French comparative literature as a branch of comparative literary studies that explores literary images of foreign countries and peoples.
The thesis is focused on the study of the process of construction of the representations, of stereotypes and generalities, as well as on revealing the large range of images concerning the USSR, spread not only between the political and cultural élite but also among common people in wide sections of the population. In order to reveal the multiplicity of these representations, first of all the sources of information that influenced the building of Soviet Russian images spread in Italy during the Fascist period, were identified and analyzed.
These sources could be clearly divided into official ones strictly connected with the propaganda engaged by statesmen and regime institutions (the speeches of Mussolini and Ciano, the activity of the Ministry of Popular Culture and etc.) and by official means of propaganda (press, radio and cinema.) Also alternative sources that in spite of different degrees of impact on the collective imagination, had however their considerable effect (travelers' memories, famous personalities, international festivals, Russian emigration, Italian diplomacy, Italian antifascists and communists). Furthermore, the sources of Soviet propaganda were studied. Its principal aid was to spread the positive image of the Soviet Union in Italy which consisted of the diffusion of information about Soviet Russian achievements and the Bolshevist regime's superiority above all other political regimes. The principal sources of propaganda studied throughout the present research are the Soviet Embassy in Rome, VOKS (All-Union Society for Cultural Relations with Foreign Countries), Intourist (official state travel agency of the Soviet Union ) and Comintern. At last, a special focus was on the Church's anti-Soviet activity because of its strong influence on the social and spiritual life of the Italian masses. The aggregate of all these information sources brings to the building of the various and heterogeneous images that were circulating in pre-war Italian society.
The opportunity to verify the correlation with the reality presented itself during the Second World War in which thousands of Italian soldiers had participated. A contact with common people, with Soviet institutions and the fact of being a witness to everyday Soviet life (even if it was completely ruined by the war) in many cases, changed their opinion about the Bolshevist regime.
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