Riassunto analitico
Questa dissertazione tratta il rapporto tra i bias e l’intelligenza artificiale, che spesso influenzano la nostra quotidianità. Verranno definiti i pregiudizi cognitivi e le euristiche, strategie mentali che possono portare a decisioni viziate e errori di valutazione, soprattutto in un contesto di lavoro. Dopo una descrizione dei principali bias messi in atto dall’uomo, verranno trattati i bias algoritmici e si individueranno le fonti delle parzialità e delle opacità, non totalmente di natura tecnica. Si illustreranno gli impatti di un’IA distorta, a livello del singolo ma anche sulla società e verrà data importanza al management dei bias, suggerendo un mix di approcci per mitigarli. Infine verrà trattata l'etica degli algoritmi e la novità dell'AI Act. Seguirà l’illustrazione delle forme di discriminazione algoritmica, dimostrando con esempi concreti in diversi settori, come le decisioni automatizzate non siano neutre. Si passerà poi all’esamina delle criticità dei sistemi di riconoscimento facciale non solo nella catalogazione delle immagini ma anche inerenti alla videosorveglianza biometrica. Verrà esplorato il gender bias a svantaggio delle donne e si descriveranno le discriminazioni degli algoritmi di raccomandazione nelle piattaforme di ricerca di lavoro: si ipotizzerà come soluzione il blind recruiting, con la relativa individuazione dei punti di forza e degli svantaggi. Infine si propone una visione per andare oltre i pregiudizi digitali, strategie e buone pratiche per migliorare la diversità e favorire ambienti inclusivi. La seconda parte della tesi definirà l’intelligenza artificiale e nella fase di analisi ci si avvarrà della statistica descrittiva per esaminare il ruolo ricoperto da tale tecnologia, mostrando in primo luogo le differenze di impiego a livello europeo, per poi osservarle a livello nazionale, nei diversi settori e ambiti aziendali. Ci si addentrerà poi sul gap a livello dimensionale e territoriale. Dai database dell’ISTAT sarà possibile comprendere anche i motivi alla base della mancata implementazione dell’IA. Verrà dedicato spazio alle potenzialità e alle tendenze dell’intelligenza artificiale, declinando anche i potenziali rischi intenzionali e non intenzionali. Ci si chiederà infine se l’IA potrà sostituire il capitale umano: per rispondere a questo interrogativo si compareranno i livelli di capacità delle macchine e dell’uomo, proponendo come sintesi una collaborazione tra le parti per sfruttarne a pieno le rispettive qualità ed avere un impiego etico ed efficiente della tecnologia. Il capitolo finale si concentrerà sull’intelligenza artificiale applicata nel settore HR e più in generale in tutto il processo di talent acquisition, evidenziando in primo luogo l’importanza e gli impatti nella gestione delle risorse umane, nonché le sfide ed opportunità. In questa sede si vedranno le principali proposte della nuova Hr-Age e la rilevanza strategica degli strumenti di People Analytics, fondamentali per le analisi descrittive, predittive e prescrittive. Si proporranno infine sia esempi virtuosi di impego dell’IA in azienda come Esselunga e IBM, sia fallimentari dal punto di vista etico e di violazione della privacy come Deliveroo e casi di sorveglianza sul posto di lavoro.
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