Riassunto analitico
INTRODUZIONE: Le statine sono la principale categoria di farmaci ipolipemizzanti, il cui meccanismo d’azione è dato dalla loro capacità di inibire in modo competitivo l’enzima HMG-CoA reduttasi, enzima che è deputato alla conversione di HMG-CoA in acido mevalonico. Questa reazione è una tappa precoce e limitante della via di biosintesi del colesterolo. Tali medicinali vengono impiegati sia nella prevenzione primaria che nella prevenzione secondaria in quei pazienti affetti da patologie cardiovascolari. SCOPO DELLO STUDIO: Le statine sono una categoria di farmaci ipolipemizzanti ampiamente diffusa nella pratica clinica, ma la loro utilità nella popolazione anziana non è ancora chiara. Lo scopo dello studio è di valutare le caratteristiche cliniche dei pazienti anziani che assumono statine, afferenti all’ambulatorio di Cardiogeriatria dell’ospedale di Baggiovara. CONCLUSIONI: I risultati ottenuti mettono in evidenza l’efficacia dell’utilizzo delle statine nella prevenzione del rischio cardiovascolare e di alcune patologie metaboliche nella popolazione anziana. Tuttavia, i risultati hanno anche evidenziato che la percentuale di pazienti affetti da demenza, che assumono statine, è minore rispetto alla percentuale di quelli che non le assumono; i pazienti dell’ambulatorio di Cardiogeriatria non presentano demenza in fase terminale; l’ageismo potrebbe essere il problema alla base. La percentuale di pazienti con diabete che assumono statine è minore rispetto a quella che ci si aspetterebbe, visto il rischio cardiovascolare che tale patologia comporta. Si osserva inoltre una percentuale maggiore di pazienti con insufficienza renale che assumono statine, rispetto alla percentuale di quelli che non le assumono affetti da tale condizione. Probabilmente tale correlazione è data dall’eziologia dell’insufficienza renale, che nella maggior parte dei pazienti risulta essere legata all’ipertensione o al diabete, patologie con un incremento di rischio di eventi cardiovascolari.
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