Riassunto analitico
Nella convinzione che il settore Wine italiano prenda, negli anni a venire, sempre più piede sia sotto i riflettori del consumatore estero sia nel commercio intra nazionale, andandosi a porre come best player nella scacchiera nazionale di produttori. Inoltre, nella speranza che questo settore possa funzionare come cassa di risonanza per far conoscere ancor di più lo stivale, oltre gli iconici prodotti consolidati negli acquisti dei clienti stranieri.
Ciò detto, lo scopo del suddetto lavoro è quello di attraversare il concetto del Made in Italy in chiave dinamica e verticale, con un taglio sia economico/giuridico ma anche comunicazionale, dal Country Of Origin (COO) fino a realtà concrete che attuano quotidianamente export, nel settore vitivinicolo, circoscritte al territorio romagnolo.
L’elaborato muove i suoi passi dall’effetto paese di origine, che gioca un ruolo focale per i prodotti italiani, dal design alla moda al settore alimentare, in quanto è come se nella mente del consumatore questi prodotti non avessero bisogno di presentazione. Il Made in Italy, dalle origini alla piega che ha preso nel presente, un vero e proprio business con la sua brand identity e con la sua forza reputazionale al pari di un’azienda. Così tanto imitato da far parlare di italian sound, in riferimento a quei prodotti che richiamano al tricolore ma che sono distinti e distanti a livello di forma gusto e contenuto. Si prosegue quindi con la normativa di riferimento che regola e tutela il Made in Italy, contrapponendo il livello nazionale e quello comunitario, con il susseguirsi dei decreti legislativi e le leggi che fungono da garanti del settore. Fino ad arrivare alla chiave di volta della tesi, il settore Wine, settore con il vento in poppa soprattutto in periodo post 2020. Dal vigneto all’enologo, la filiera vitivinicola rappresenta un susseguirsi di persone che, a contatto con questa materia prima, considerata bevanda sacra nell’antica Roma, arrivano a produrre un “elisir di lunga vita”. Per poi arrivare alla terra che accoglie da sempre il Sangiovese e l’Albana, la Romagna. Due varietà rispettivamente DOC e DOCG che caratterizzano questa terra e ne hanno fatto la storia. Qui vengono confrontate tre realtà di diverse dimensioni, con sbocchi commerciali diversi e brand image diverse che negli anni hanno puntato lo sguardo verso l’estero. Ciò con lo scopo di mostrare come in un territorio abbracciato dalle colline, che affaccia sul mare vi sia la possibilità di produrre un’eccellenza mondiale che, solo con il gusto fa pensare a questa splendida regione.
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