Riassunto analitico
INTRODUZIONE La meningite batterica è una grave infezione associata ad elevata mortalità e morbidità soprattutto nella popolazione neonatale. Nonostante negli ultimi anni si sia verificato un declino importante della mortalità, il 20-60% dei neonati affetti può sviluppare delle sequele a lungo termine. Per questo motivo, qualora si sospetti una meningite batterica, è necessario eseguire la rachicentesi e iniziare un trattamento antibiotico ad ampio spettro per via endovenosa, che verrà mirato una volta identificato il batterio liquorale e la sua sensibilità antibiotica. Al fine di migliorare la prognosi dei piccoli pazienti, è necessario dunque riconoscere tempestivamente l’infezione, prevenire l’insorgenza di complicanze e trattare adeguatamente i neonati più compromessi e a rischio.
MATERIALI E METODI Si tratta di uno studio osservazionale, retrospettivo, non finanziato e non interventistico, monocentrico, condotto sui neonati e i lattanti fino a 90 giorni di vita, di qualsiasi età gestazionale, affetti da meningite batterica, afferenti alla nostra U.O. (ricoverati in TIN) dal 1° Gennaio 2011 al 31 Dicembre 2021. L’estrazione dei pazienti candidabili allo studio è stata effettuata partendo dalla ricerca di una coltura profonda (liquor) risultata positiva per un microrganismo patogeno nel periodo di osservazione dello studio, utilizzando il database reso disponibile dal laboratorio di Microbiologia e Virologia.
RISULTATI I neonati coinvolti nello studio sono stati 21, mentre i casi totali di meningite registrati sono stati 22 (un neonato ha avuto una ricaduta di infezione). Sul totale dei 22 episodi, le meningiti ad esordio precoce sono state il 14%, mentre quelle ad esordio tardivo l’86%. Nel 59% degli episodi era presente anche un’emocoltura positiva. Nel 45% dei casi la rachicentesi è stata eseguita dopo l’avvio della terapia antibiotica. Il 67% dei neonati con meningite era prematuro e di peso alla nascita inferiore ai 2500g. Il 65% dei casi è stato causato da batteri Gram-positivi, in particolare il singolo patogeno più frequentemente isolato è stato SGB. Tra i sintomi più frequenti riportiamo sintomi respiratori, alterazioni della frequenza cardiaca, episodi di apnea e di letargia/irritabilità. Il 95% dei neonati ha eseguito almeno una valutazione strumentale durante il ricovero (ecografia e/o Risonanza Magnetica) che ha evidenziato lesioni cerebrali nel 66% dei casi (n=14). I decessi sono stati 2, entrambi i neonati con liquor positivo per Gram-negativo. Tra i neonati sottoposti al follow-up neurologico, circa il 40% (n=7) ha riportato delle sequele. In 9 casi su 22 (41%) la terapia antibiotica empirica impostata non era adeguata ed è stata sostituita dopo l’esito della liquorcoltura e dell’antibiogramma.
CONCLUSIONE I neonati pretermine e di basso peso alla nascita hanno un rischio maggiore sia di sviluppare la meningite che di avere outcomes sfavorevoli. La clinica sfumata e confondente della meningite in epoca neonatale rende particolarmente difficile riuscire a distinguere quei pazienti in cui è mandatorio eseguire la rachicentesi; questo porta a numerose diagnosi mancate e somministrazioni di terapie non adeguate.
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