Riassunto analitico
L’HCC è il tumore maligno primitivo del fegato più frequente,al 4° posto per mortalità correlata a neoplasia al mondo.I principali fattori di rischio sono:epatite da HBV/HCV,abuso etilico,malattie metaboliche come emocromatosi,deficit di 1antitripsina e NASH.L’incidenza riflette una diversa distribuzione geografica dei fattori di rischio.Sembra inoltre esserci una relazione tra il rischio di sviluppare HCC,soprattutto nella sua forma aggressiva,e l’espressione di molecole coinvolte nel microambiente tumorale (firma trascrittomica).L’incidenza è alta in Asia e Africa, in Italia è 12800 nuovi casi/anno;insorge ad una età media di 50-60 anni.Si distinguono due forme cliniche e anatomo-patologiche di HCC:una rara(<5%) in pazienti con fegato sano,una più frequente(80-90%) in pazienti con epatopatia cronica.La diagnosi si basa su ecografia e TC che permettono di caratterizzare le lesioni e il pattern vascolare;l’AFP è il marker sierico più attendibile e specifico.TC e RM con mdc epatospecifico consentono una corretta stadiazione;la biopsia ecoguidata é indispensabile quando non si raggiunge una diagnosi certa ma la sua negatività non esclude la diagnosi.Per la stadiazione clinica di HCC su cirrosi si usano Child-Pugh,MELD,ALBI score,BCLC, utilizzati per operare la migliore scelta terapeutica,prendono come riferimento parametri di laboratorio e radiologici statici ma non eterogeneità e dinamicità del tumore,importanti nel predire la recidiva.Il trapianto ortotopico è l’unico trattamento radicale e curativo sia per l’HCC che per la cirrosi scompensata.Le recidive sono più frequenti nei primi 2 anni dal trapianto soprattutto nel fegato trapiantato(19%),polmone(19%),scheletro(14%);il 38% sono multiorgano.Altre possibilità di trattamento sono chirurgiche(resezioni epatiche) e loco-regionali (come TACE,RFA) o combinati, allo scopo di rallentare la progressione e ottenere il downstaging delle forme che non rientrano nei criteri di Milano.Se tali trattamenti sono controindicati,come nei pazienti con trombosi portale,si può impiegare la terapia antiangiogenetica sistemica OBIETTIVOdello studio è analizzare l’impatto delle terapie sulle caratteristiche biologiche del tumore e categorizzare i fattori clinici e biologici responsabili dell’eterogeneità e dinamicità di HCC quali possibili fattori predittivi della recidiva e correlati alla sopravvivenza METODI È stata analizzata una coorte di 320 pazienti sottoposti a resezione,TACE,RFA,tp combinata,OLT,tp sistemica;sono stati confrontati gli esiti sia in relazione alle caratteristiche dei pazienti che alla performance assoluta di ogni trattamento e alla performance relativa a un tumore intrinsecamente aggressivo o blando.I pazienti sono stati classificati in base a MELD e Child-Pugh score, sono stati analizzati i valori di AFP,piastrine,bilirubina basale,GOT GPT,GGT e numero di noduli alla diagnosi.E’ stata ricercata la modificazione della firma molecolare attraverso la determinazione della firma trascrittomica,fortemente correlata alla rapida progressione del tumore,al rischio di recidiva dopo terapia e a bassa sopravvivenza media RISULTATI È emerso che:-La mortalità per HCC è estremamente elevata,indipendentemente dalla terapia -L’elevata mortalità è in stretta relazione alla presenza della firma trascrittomica -E’ stata rilevata una stretta correlazione fra l’uso della TACE vs RFA come fattore causale della transizione da firma trascrittomica blanda ad aggressiva CONCLUSIONI Il rischio di sviluppare una firma aggressiva con l’applicazione delle varie terapie è significativo.La TACE,rispetto ad altre terapie loco regionali,è associata significativamente a maggiore probabilità di modificazione della firma molecolare e delle caratteristiche biologiche del tumore che diventa maggiormente aggressivo.
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