Riassunto analitico
Obiettivo di questo progetto di ricerca è quello di sviluppare l'architettura di un concept di vettura sportiva scoperta caratterizzato da soluzioni innovative per movimentare le parti mobili. Tale tema era stato precedentemente trattato in altre tesi di laurea, nelle quali si era introdotto come elemento di innovazione un meccanismo di ripiegamento automatizzato del tettuccio, ideato al fine di trovare una soluzione alternativa a quella dei moderni sistemi di movimentazione. Il progetto seguente intende sviluppare ulteriormente tale sistema, per permettere di ottenere una soluzione che sia all’avanguardia e presenti notevoli vantaggi rispetto a quelle esistenti, che risolva le criticità trovate nei precedenti studi e sviluppi gli aspetti non trattati. L’attività di progettazione e sviluppo del modello virtuale, effettuata tramite il software Catia V6, è stata ampiamente supportata dalla collaborazione con Modelleria Modenese, azienda attiva nella realizzazione di prototipi funzionali ed in collaborazione con aziende leader nel settore automotive, quali Lamborghini e Ferrari. Partendo da un layout e da una piattaforma predefiniti, nello specifico della Ferrari 458 Spider, si è considerato un sistema innovativo di tetto retrattile Active Hidden Roof 2.0 (AHR). Tale sistema permette notevoli vantaggi rispetto alle soluzioni esistenti, con accorgimenti per poter far variare la conformazione della vettura a seconda delle necessità, migliorando l’aerodinamica, il "lavaggio" del motore e l'accessibilità ad esso, nonché l'estetica della vettura, rispettando le norme omologative di sicurezza ed ergonomia. Il progetto verte sulla riduzione degli ingombri del sistema, semplificando i meccanismi ed integrando le funzioni, eliminando alcune criticità e limiti delle soluzioni tradizionali, e portando a un impatto diverso sui volumi della vettura, che risultano così meno vincolati. Lo sviluppo del progetto di tesi si articola in varie fasi, seguendo il modello del processo di progettazione secondo Pahl e Beitz. La prima fase, detta Task Clarification, prevede la raccolta di informazioni sulle caratteristiche e sui vincoli del progetto, al fine di stabilirne le specifiche. Si è definito il target di mercato del prodotto, identificando i competitors. In particolare, proponendo il progetto di una soluzione tecnologica innovativa, si è svolta una ricerca sullo stato dell’arte attuale al fine di conoscere le tecnologie simili presenti sul mercato e individuarne i problemi. Sempre in questa fase vengono prese in esame tutte le normative che il prodotto deve rispettare una volta realizzato: in particolare, le norme sulla visibilità e sulla disposizione dei gruppi ottici, sulla sicurezza e sull’ergonomia. La seconda fase di progettazione, detta Conceptual Design, vede invece la definizione delle funzioni da includere nel progetto, l’identificazione dei principi di soluzione e lo sviluppo delle soluzioni concettuali stesse. Durante questa fase si definiscono le basi dell’impostazione del modello, ragionando sull’impronta stilistica da conferire al prodotto, attraverso la creazione dei primi bozzetti di stile. Parallelamente si analizza il layout tecnico di base, individuati i vincoli relativi all’applicazione della soluzione tecnologica ed effettuate le prime scelte di progetto da cui partire nella fase successiva. Nella terza fase, Embodiment Design, si portano avanti le soluzioni identificate nella fase precedente, che possono presentare ancora margine di modifica e miglioramento. I bozzetti di stile prendono forma attraverso la rappresentazione 3d del modello, grazie alla quale diventa possibile tenere in considerazione gli aspetti tecnici, valutare la fattibilità dell’insieme ed eliminare le criticità del progetto. In particolare, si cerca di trovare il giusto compromesso tra scelte stilistiche e funzionali, per proporre un concept innovativo ma allo stesso tempo stilisticamente piacevole.
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