Riassunto analitico
Nella società di oggi la scorretta alimentazione è stata individuata tra i 4 primari fattori di rischio nei quali è possibile vedere i principali determinanti delle malattie croniche, insieme ad alcol, fumo ed assenza di attività fisica. E’indispensabile un’attenzione particolare ed un’attivazione da parte delle Istituzioni volta alla prevenzione in età infantile ed alla promozione della salute: è necessario intervenire precocemente favorendo apprendimenti alimentari sani ed equilibrati fin da piccoli, con una costate informazione alle famiglie. La scuola, come luogo educativo in cui questi bambini passano gran parte della loro giornata e come l’ambiente ritenuto migliore per agire su questo fenomeno, deve sentirsi protagonista nell’intervento, attraverso l’introduzione nei propri programmi di percorsi ed attività di educazione alimentare. L’importanza di attuare progetti di educazione alimentare all’interno della scuola è data anche dal fatto che essa non viene quasi più fatta in famiglia come un tempo. Questa ricerca teorica vuole approfondire il problema dell’obesità infantile, evidenziando come, già alla scuola dell’infanzia, sia possibile e di estrema importanza, attivare progetti e percorsi di educazione alimentare da inserire nella quotidianità scolastica, per prevenire futuri comportamenti scorretti sia nelle abitudini alimentari sia nello stile di vita del bambino, lavorando sull’acquisizione di comportamenti autonomi e consapevoli: più precoce sarà l’intervento, migliori saranno i risultati. La ricerca qui esposta, è articolata in 4 capitoli:nel primo capitolo viene approfondito il tema dell’obesità infantile come problema mondiale e italiano; vengono poi descritte le cause che favoriscono il sovrappeso e l’obesità ed il motivo di questo aumento allarmante negli ultimi anni. Successivamente sono approfondite le alterazioni sociali, familiare ed ambientali che hanno portato a mode imposte dalla società dei Paesi industrializzati. Nel secondo capitolo viene approfondito il valore formativo del pranzo nelle scuole dell’infanzia, come momento con una potenzialità educativa molto alta che rientra a pieno titolo nelle attività didattiche. E’ poi sottolineata l’importanza dell’attuare già alla scuola dell’infanzia, con la collaborazione delle famiglie, percorsi che includano l’educazione alimentare nella quotidianità scolastica, permettendo ai bambini di prendere consapevolezza dei propri atteggiamenti. Viene poi ricostruita la storia dell’educazione alimentare all’interno della scuola, soprattutto dell’infanzia, dalla Prima Conferenza Nazionale per l’Educazione Alimentare fatta nel 1975 ad oggi, evidenziando come essa è stata trattata all’interno delle Indicazioni Nazionali e nelle Linee Guida per l’Educazione Alimentare che sono succedute negli anni. Nel terzo capitolo è sostenuta la tesi relativa all’importanza di mobilitarsi, già alla scuola dell’infanzia, a prevenire futuri comportamenti ed abitudini errate: il tipo di educazione che la scuola deve promuovere è un’educazione su più fronti, poiché i bambini a cui essa si rivolge fanno parte di un sistema-famiglia, di un sistema-scuola e di un sistema-società e tutto, influenza le abitudini alimentari e le scelte dei piccoli. Vengono illustrate le caratteristiche che deve avere un percorso di educazione alimentare alla scuola dell’infanzia. Il capitolo prosegue poi con un’analisi dettagliata compiuta su più progetti già realizzati nelle scuole dell’infanzia negli ultimi anni, presenti in rete, in libri e riviste, o realizzati in alcune scuole di Reggio Children. Nell’ultimo capitolo, a fronte dell’analisi compiuta precedentemente e dei progetti realizzati nei diversi contesti, ho realizzato una mia proposta di progetto realizzabile all’interno di una scuola dell’infanzia.
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