Riassunto analitico
Questa tesi nasce principalmente per il desiderio di rileggere, con occhio critico, i romanzi di Bianca Pitzorno e di conoscere meglio le motivazioni che possono spingere un’autrice a dedicarsi per tutta la vita a raccontare storie eleggendo le bambine a uniche protagoniste. A schierarsi dalla loro parte. Dalla parte delle bambine è anche il titolo di un saggio di Elena Gianini Belotti edito da Feltrinelli nel 1973, che sostiene che la differenza di carattere tra maschio e femmina non dipenda da fattori innati, bensì da condizionamenti culturali. Questo volume ha segnato profondamente Bianca Pitzorno, spingendola agli inizi della sua carriera a scrivere storie con protagoniste esclusivamente femminili. Da allora non ha più abbandonato quella vocazione, diventando a tutti gli effetti “madre letteraria di sole figlie femmine”. In questa trattazione si è cercato di indagare i motivi di questa scelta, oltre alla posizione dell’autrice e della sua produzione letteraria all’interno del panorama della letteratura per l’infanzia nazionale e internazionale. Per fare questo sono stati scelti cinque personaggi femminili (Alice di Carroll, Bibi della Michaelis, Pippi della Lindgren, Matilde di Dahl e Valentina di Petrosino) e cinque personaggi maschili (Cosimo di Calvino, Pinocchio di Collodi, Mowgli di Kipling, Enrico di De Amicis e Remi di Malot) della letteratura per l'infanzia e sono stati posti a confronto con la produzione dell'autrice. Infine sono stati portati due esempi di progetti in cui sono stati utilizzati come sfondo integratore alcuni libri di Bianca Pitzorno, uno alla scuola dell'infanzia e uno alla scuola primaria.
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