Riassunto analitico
Questa tesi racconta di un metodo di trasmissione della conoscenza antico come l’uomo. Le intuizioni più profonde sulla natura dell’umano come le scoperte più pragmatiche, definibili “scientifiche” in epoca moderna, sono da sempre state considerate come veri e propri tesori, da conservare in scrigni tanto splendenti da catturare l’attenzione quanto profondi da stimolare la riflessione: i racconti. Questi scrigni venivano quindi trasmessi a coloro che si affacciavano a questo mondo per la prima volta con lo spirito permeato di un misto fra smarrimento, interesse e stupore, come può ancora capitare a ciascuno noi davanti a un paesaggio, un oggetto o un’esperienza sconosciuti. La voce narrante fungeva allora da chiave e, dischiudendo quel tesoro di conoscenze, suggeriva strade nuove per indirizzare, ordinare e incrementare le idee che già proliferavano nelle menti fantasiose delle nuove generazioni. Con questo elaborato si tenta di riaffermare l’importanza del racconto nella formazione delle nuove generazioni attraverso un percorso che parte dalle teorie gnoseologiche del filosofo irlandese Kieran Egan,che vengono approfondite e concretizzate nei loro aspetti più prettamente tecnici e scientifici attraverso i saggi del fisico svizzero Hans Ulrich Fuchs e i progetti universitari promossi dal professor Federico Corni. L’augurio che avanzo è che questo lavoro, pur nel suo piccolo, possa contribuire al recupero di questa pratica per la promozione di un apprendimento meno incentrato su programmi e libri di testo, e più a misura di bambino.
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