Riassunto analitico
La presente ricerca di tesi è nata dalla curiosità, diventata poi forte interesse, per l’approccio narrativo alle scienze, in particolare alla biologia, disciplina conoscitiva fortemente emozionale. L’approccio narrativo alle scienze si basa sul modello di comprensione multipla elaborato da Kieran Egan, un’idea cioè che interpreta il bambino come individuo che cresce sviluppando e padroneggiando poco per volta i cosiddetti strumenti cognitivi, ossia costrutti mentali artificiali creati in modo spontaneo dalla mente per comprendere appieno la realtà. La presenza di questi strumenti definisce diversi tipi di comprensione della persona, che si susseguono e si integrano l’uno con l’altro. La tipologia di comprensione che più di tutte è stata oggetto d’interesse di chi scrive è quella mitica, presente dai 3 agli 8 anni di vita e caratterizzata da più strumenti cognitivi, tra cui la storia, le polarità e le metafore. Sulla base di questa teoria si è fatto riferimento ad una didattica della biologia fondata sul concetto di competenza e sull’idea che il bambino debba essere protagonista attivo del proprio panorama formativo, che indaghi, problematizzi e sperimenti la realtà all’interno di una vivace interazione con gli altri e con se stesso, diventando sempre più padrone e consapevole di ciò che lo circonda. Partendo da questi presupposti, si è ideato un percorso didattico per una classe seconda di scuola primaria delle campagne parmensi chiamato L’orto di Flora, che ha compreso la lettura di storie realizzate ad hoc sulla base della concezione di comprensione mitica teorizzata da Kieran Egan, ma anche il laboratorio didattico come occasione empirica, di problem-solving e di dialogo inter-pares. L’intera esperienza è stata osservata, documentata e valutata in tutto il suo perdurare, all’interno di una ricerca-azione che ha racchiuso nel proprio campo d’indagine non solo gli obiettivi di ricerca ( la verifica empirica della reale presenza a livello lessicale degli strumenti cognitivi mitici descritti da Kieran Egan e dello sviluppo delle conoscenze biologiche a livello contenutistico e lessicale) relativi alle piante, ma anche l’elaborazione di un metodo valutativo che fosse efficace e che rispettasse l’individualità e le emozioni di ciascun bambino. Si è arrivati così ad uno studio docimologico che ha preso vita a partire da una valutazione legata alla somministrazione di test strutturati e che si è evoluta verso una più aperta, focalizzata sul linguaggio, sulle competenze, che non possono sussistere senza conoscenze; un tipo di valutazione significativo, motivante ed emozionante, che comprende il compito autentico e la narrazione agita. La ricerca si è quindi sviluppata, dati gli obiettivi, anche all’interno del percorso interdisciplinare Alla ricerca delle ricchezze del mondo legato al progetto universitario interculturale Gancio, in cui non solo sono state attuate metodologie didattiche proprie de L’orto di Flora, ma sono anche state sperimentate le ultime tecniche valutative indicate. Per concludere, tutto il complesso percorso valutativo messo in atto, è stato testimone dell’esito positivo della ricerca e quindi del raggiungimento degli obiettivi iniziali, dando così ulteriore supporto a questo innovativo approccio alla didattica delle scienze e a questa proposta di valutazione, che potrebbero essere messi in pratica anche per altre discipline, sulla base di un ideale di educazione flessibile e interdisciplinare, che si ritengono fondamentale ai fini della promozione di una particolare forma mentis competente, autonoma, pronta alla vita.
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