Riassunto analitico
Nel primo capitolo, Il cibo nella letteratura per l’infanzia, sono affrontate le più diverse accezioni che il cibo ha assunto nel corso del tempo nella letteratura per l’infanzia. Inizialmente il cibo è stato considerato come indicatore di ricchezza o povertà dei gruppi sociali sulla base di alcuni criteri: di quantità, qualità e cromaticità. Oltre ciò è stato analizzato anche come il cibo possa essere negato ai protagonisti. Questi ultimi sono, spesso, bambini costretti a subire le angherie dei più grandi. Il cibo quindi crea un divario sia tra le classi sociali, sia tra quelle generazionali, le opere di Pinin Carpi e Roald Dahl ne sono un esempio. Questo tema sarà anche utilizzato per analizzare storie per l’infanzia che affrontano temi particolari come i disturbi dell’alimentazione come in Cuore di Ciccia di Susanna Tamaro. Un’ultima accezione che il cibo assume nelle storie per l’infanzia rispecchia la mancanza di affetto vissuta dai bambini nelle diverse circostanze della vita; situazioni che spingono i giovani protagonisti a rifugiarsi nel cibo, come accade al protagonista della storia Mi piace il cioccolato di Davide Calì ed Evelyn Daviddi. Segue poi una sezione nella quale sarà affrontata la parte valoriale che questo genere di letteratura abbia promosso nelle sue opere nel tempo. Nel secondo capitolo, Tre storie al cioccolato, saranno presentate tre opere riguardanti il cioccolato e sarà mostrato come questo prodotto assuma accezioni diverse da una storia all’altra. La prima storia analizzata sarà La fabbrica di cioccolato di Roald Dahl, qui saranno esaminate le numerose dinamiche affettive - relazionali che possono emergere mediante il consumo di cibo tra i protagonisti della storia. Il secondo racconto affronterà il tema dei disturbi dell’alimentazione, con particolare riferimento al fenomeno dell’obesità infantile, partendo dall’analisi della storia di Vivian Lamarque dal titolo Cioccolatina, la bambina che mangiava sempre. In questa storia sono mostrate le diverse occasioni in cui il cioccolato prende il sopravvento sulla piccola protagonista. Infine, la terza e ultima storia analizzata proporrà una dimensione prettamente interculturale nella storia di Silvia Sommariva dal titolo Il mio amico di cioccolato. La storia di Michael e Filippo ruota attorno alla curiosità di quest’ultimo nel voler assaggiare il suo amico Michael, dalla carnagione color cioccolato, per verificare se il suo amico ha il sapore del suo alimento preferito. Nel terzo e ultimo capitolo, Il cioccolato: ipotesi di progettazione per alunni delle classi terze della scuola primaria, è stato mostrato come il tema del cibo e del cioccolato, possano essere utilizzati anche come argomenti attorno ai quali costruire un progetto didattico. Di questo sono stati affrontati: i traguardi delle competenze previste per la classe in esame, gli obiettivi di apprendimento che si ha intenzione di far conseguire agli allievi e le attività a esse correlate. Seguono poi le metodologie, le risorse, gli strumenti cui poter ricorrere per la realizzazione di tali attività, i tempi, gli spazi e i modi di verifica per valutare l’acquisizione dei contenuti da parte degli allievi, rispetto al progetto intrapreso dagli stessi. Quanto espresso serve a mostrare che il cibo non è un tema banale ma affronta argomenti che toccano la quotidianità utilizzando linguaggi semplici per il piccolo pubblico e inoltre può essere un tema affrontabile in ambito scolastico, all’interno di un progetto didattico, assumendo una pluralità di linguaggi e prospettive.
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