Riassunto analitico
Questa tesi di laurea è incentrata sui fitoterapici aventi un ruolo nel migliorare le prestazioni cognitive quali memoria, attenzione e concentrazione; in particolare, mi sono concentrata su quelli che possono essere utili per gli studenti e i giovani adulti sani.
La tesi è così suddivisa:
1) Piante adattogene, in altre parole quei prodotti in grado di preparare l’organismo per fronteggiare situazioni stressanti come possono essere le sessioni d’esame o periodi di lavoro intenso. Si tratta di composti utili sia come prevenzione che durante le situazioni stesse, e (per definizione) sono privi di effetti collaterali. In particolare sono trattati: Panax ginseng (il ginseng classico), Rhodiola rosea, Eleutherococcus senticosus (ginseng siberiano, molto usato in Russia) e Schisandra chinensis.
2) Piante stimolanti contenenti caffeina, quindi utili quando ci si sente stanchi, affaticati o si è deprivati del sonno. Esse permettono di migliorare concentrazione, attenzione, vigilanza e tempo di reazione; tuttavia si tratta di prodotti con effetti collaterali anche gravi e che devono essere usati con cautela. Le piante trattate sono: Coffea arabica e Coffea robusta (caffè), Ilex paraguariensis (guaranà), Paullinia cupana (matè), Camellia sinensis (tè, in particolare quello nero e oolong) e Theobroma cacao (cacao).
3) Sarà poi affrontata l’azione delle piante del genere Salvia, cioè Salvia officinalis e Salvia lavandulaefolia. Si tratta di fitoterapici con spiccata attività sulla memoria poiché in grado di inibire l’acetilcolina esterasi a livello di alcune zone cerebrali tra cui l’ippocampo; i trials clinici hanno inoltre evidenziato migliorie dell’umore rispetto al placebo. La sua azione si manifesta sia assumendola per OS che tramite l’aromaterapia, affrontata nel capitolo successivo.
4) L’aromaterapia è una disciplina che utilizza gli oli essenziali per apportare benefici sia fisici che psicologici al paziente, per inalazione dell’aroma oppure con il massaggio. È stato evidenziato che alcune essenze sono in grado di stimolare le prestazioni mentali, ad esempio profumando l’ambiente di lavoro o di studio: Cinnamomum zeylanicum (cannella), Piper nigrum (pepe nero), Piper cubeba (cubebe), Rosmarinus officinalis (rosmarino), Ocinum basilicum (basilico) e Mentha x piperita (menta piperita).
5) Fitoterapici contenenti flavonoidi, i quali non solo proteggono il cervello dal danno provocato da agenti ossidanti, ma sembra anche che siano in grado di proteggere i neuroni vulnerabili, potenziare la funzione neuronale preesistente, stimolare l’afflusso sanguigno al cervello e indurre neurogenesi. Le piante trattate sono: Camellia sinensis (tè verde), Ginkgo biloba e Theobroma cacao.
6) L’ultimo capitolo tratta le smart drugs, le cosiddette “droghe furbe”: consistono in preparati in grado di agire sulle performance dell’individuo, mentali in particolare. Sono affrontate quindi piante con azione stimolante che tuttavia contengono principi attivi psicotropi e per questo sono spesso usate a scopo ricreativo. Nonostante questo, esse non sono incluse nel DPR 309/90 e per questo il loro possesso e utilizzo è legale.
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