Riassunto analitico
Il presente elaborato di tesi definisce sin dalle prime osservazioni la Proprietà Intellettuale (PI) e ne individua due macroaree: la proprietà industriale e la proprietà artistica-letterale; l’analisi condotta però tratterà solo la seconda delle precedenti categorie. La proprietà artistica-letterale è stata contestualizzata storicamente ripercorrendone le principali tappe della sua evoluzione. Le origini di questa tipologia di PI risalgono all’invenzione della stampa, la quale ha rivoluzionato la relazione tra l’autore e la sua opera e ha gettato le basi per il consolidamento dei due principali modelli giuridici in materia di diritto d’autore: il sistema francese basato sul concetto di droit d’auteur o diritto d’autore e il sistema anglo-americano fondato sul concetto di copyright. Nonostante i due modelli abbiano avuto dei percorsi legislativi paralleli ma differenti, il loro punto di incontro può essere ricondotto al Berne Implementation Act del 1988, il quale attesta da una parte la piena adesione del sistema anglo-americano alla Convenzione di Berna e dall’altra il pieno riconoscimento del fascio di diritti morali fino a quel momento non contemplati. Ancora ad oggi tale convenzione rappresenta il principale strumento internazionale per la tutela delle opere artistiche e letterarie e il cui tratto fondamentale è costituito appunto dai diritti morali dell’autore (articolo 6 bis). Pertanto, nella seconda parte dell’elaborato viene analizzata la Convenzione di Berna, poiché anch’essa viene inquadrata nel suo contesto storico di sviluppo e è stata oggetto di una proposta di traduzione dall’inglese all’italiano di articoli specifici (2, 5, 6, 6 bis,7, 8, 9,10,10 bis,16 e 17). È necessario sottolineare che sebbene ancora oggi quest’accordo internazionale detenga la supremazia in materia di diritto d’autore, le norme ad esso connesse hanno subito un sostanziale rimodernamento. Questa fase di rinnovo coincide con l’avvento dell’era digitale, epoca contraddistinta da una serie di fenomeni come la destatualizzazione, la deterritorializzazione, la tecnologicizzazione e la dematerializzazione. Nel presente elaborato di tesi, gli ultimi due tratti sono stati quelli maggiormente presi in considerazione, poiché la tipologia di proprietà intellettuale analizzata si caratterizza per un impiego di strumenti tecnologici e da una forte interazione tra prodotto fisico e prodotto digitale. Dunque l’era digitale non ha apportato solo un’intensa fase di innovazione tecnologica, ma ha permesso agli autori di considerare l’opportunità di sfruttare la PI in loro possesso, prevista in entrambi i modelli giuridici. Pertanto, nella parte conclusiva si è cercato di analizzare quale possa essere la migliore modalità di sfruttamento economico della PI, senza che il detentore subisca nessuna lesione o violazione dei suoi diritti. La soluzione a cui si è giunti coincide con la licenza, in inglese licensing, e l’ambito del settore trattato nella tesi è il licensing sportivo internazionale. Tale specificità è legata al fatto che l’analisi condotta è frutto di un’ esperienza di stage svolta presso la Panini S.p.a, azienda storica del territorio modenese. Da anni la Panini distribuisce prodotti puramente editoriali (figurine, trading card, trading card game, photocard), i quali hanno trovato un’applicazione nell’ambito digitale. Un esempio sono le virtual collection che si possono considerare delle opere digitali interamente dematerializzate e che di conseguenza hanno portato persino ad riconsiderare il rapporto tra opera-autore-fruitore.
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