Riassunto analitico
Nintedanib è un nuovo farmaco recentemente approvato per il trattamento della Fibrosi Polmonare Idiopatica (FPI), una malattia rara che colpisce nel mondo quasi 5 milioni di persone. Si tratta di una malattia dei polmoni ad andamento cronico e progressivo caratterizzata da deposizione di collagene e di tessuto fibrotico nel parenchima polmonare. La fibrosi si associa solitamente a una prognosi infausta. Il termine idiopatica viene utilizzato poiché la causa della fibrosi polmonare è ancora sconosciuta sebbene siano noti alcuni fattori di rischio, quali il fumo di sigaretta, il reflusso gastroesofageo, l’inalazione di polvere di metallo o legno e l’uso di farmaci antidepressivi. Nel 5-10% dei pazienti si verificano dei deterioramenti acuti, le cosiddette “esacerbazioni”, i quali rappresentano la causa che condiziona maggiormente la mortalità. Nintedanib è un derivato dell’indolinone che deve le sue potenzialità anti-fibrotiche e anti-angiogeniche ad un blocco potente e selettivo dell’attività chinasica di VEGFR (recettore del fattore di crescita dell’endotelio vascolare), PDGFR (recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine) e FGFR (recettore del fattore di crescita dei fibroblasti). E’ stato sottoposto ad estese indagini cliniche per il trattamento sia della FPI che di diversi tumori solidi. I risultati dei trials clinici di fase II (Studio TOMORROW) e di fase III (INPULSIS-1 e -2) hanno dimostrato che Nintedanib riduce in modo significativo la progressione della FPI e il declino della funzionalità polmonare, prolungando la sopravvivenza e permettendo una qualità di vita migliore dei pazienti. Lo studio TOMORROW, completato nel giugno 2010, ha coinvolto un totale di 432 pazienti, dimostrando che un trattamento di 52 settimane con un dosaggio di 150 mg due volte/die comporta la riduzione del declino del tasso annuo della Capacità Vitale Forzata (FVC) del 68,4%. La successiva valutazione di Nintedanib è avvenuta in due trials clinici di fase III (INPULSIS-1 e -2) con l’arruolamento tra il maggio 2011 e il settembre 2012 di 1066 pazienti. In questi studi è emersa l’efficacia del dosaggio di 150 mg due volte al giorno di Nintedanib nel ridurre del 50% il tasso annuo di declino della FVC e del 36% il rischio di avere una prima esacerbazione acuta. I più frequenti eventi avversi riportati in questi studi sono stati di tipo gastrointestinale, soprattutto la diarrea, e si sono comunque dimostrati reversibili e gestibili tramite riduzione del dosaggio o interruzione del trattamento. In base a questi promettenti risultati, il 19 gennaio 2015 la Commissione Europea ha rilasciato un’autorizzazione all’immissione in commercio per Ofev® (Nintedanib), valida in tutta l’Unione Europea; il farmaco però non è ancora commercializzato in Italia, dove nel frattempo è stato attivato un suo uso compassionevole, in modo tale da renderlo disponibile in attesa della conclusione dell’iter di commercializzazione. Nel novembre 2014 Nintedanib (Vargatef®) era stato approvato per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule, in combinazione con il farmaco chemioterapico Docetaxel. Altri studi clinici sono in corso in relazione ad altre tipologie tumorali come il cancro ovarico, il cancro al colon-retto, l’epatocarcinoma e il carcinoma alle cellule renali.
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