Riassunto analitico
Introduzione: le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (IBD) costituiscono un gruppo di patologie autoimmuni con andamento remittente-recidivante a carico del tratto gastroenterico. Le forme patologiche principali includono Morbo di Crohn (CD) e Colite Ulcerosa (UC). Ad oggi la colonscopia con biopsie costituisce il gold standard per diagnosi e monitoraggio di pazienti con UC; rappresenta la metodica di riferimento anche per i pazienti con diagnosi di CD, in associazione a tecniche di imaging trasversale per il completamento dello studio di parete. Dal momento che si tratta di una procedura invasiva si riconosce la crescente necessità di validare nuovi marcatori, tra cui l’ecografia intestinale (IUS) e l’elastografia. Obiettivi dello studio: identificare una correlazione tra il valore dei parametri ecografici e dell’elastografia Shear-Wave delle anse intestinali e la severità di malattia in pazienti con IBD naive alla terapia biotecnologica e valutare il ruolo dell’ecografia nella valutazione della risposta alla terapia, allo scopo di definirne il possibile utilizzo come surrogato non invasivo nel monitoraggio. Inoltre, si vuole definire l’efficacia della SWE nel predire la risposta al trattamento valutata endoscopicamente. Materiali e metodi: 22 pazienti con diagnosi di IBD naive alla terapia biotecnologica hanno eseguito ecografia intestinale con misurazione del valore di 2D-SWE, valutazione clinica (pMayo ed HBI) ed esami bioumorali al T0 e alla fine della fase di induzione (T1). Inoltre 10 pazienti della coorte hanno ripetuto tali valutazioni e sono stati sottoposti a colonscopia a circa un anno (T2). Risultati: lo spessore della parete intestinale (BWT) si riduce in modo statisticamente significativo tra la fine dell’induzione e il basale in pazienti sia con UC sia con CD; anche i valori di SWE mostrano nel gruppo UC una variazione statisticamente significativa, mantenuta sia per i valori espressi in kPa sia in m/s. La riduzione del valore della BWT e della SWE rispetto al basale si conferma maggiore nei pazienti in remissione. Inoltre è emersa una correlazione tra la PCR al T0 e il delta della SWE misurata a livello ileale tra T1 e T0 e tra i valori di SWE del colon e i valori di HBI. Notevole come l’elastografia Shear-Wave si sia rivelata uno strumento efficace nel predire la risposta alla terapia nell’80% dei pazienti nel confronto con il dato endoscopico dopo un anno di follow-up. Conclusioni: i risultati ottenuti sembrano confermare il ruolo dell’ecografia multiparametrica come predittore della risposta alla terapia nei pazienti con IBD naive a terapia biotecnologica. Le prospettive di questo studio prevedono di ampliare la coorte, così da disporre di un maggior numero di dati clinici ed ecografici da correlare con endoscopia e istologia. Identificando tra i valori della SWE dei cut-off predittivi della risposta endoscopica alla terapia, l’elastografia potrebbe ridurre l’esecuzione di colonscopie non necessarie nel monitoraggio dei pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale.
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