Riassunto analitico
BACKGROUND: la pressione arteriosa nell’arco delle 24 ore si modifica secondo un caratteristico ritmo circadiano; durante le ore di sonno notturno, si verifica un calo fisiologico della pressione arteriosa (PA) chiamato “dipping”; tale fenomeno è fisiologico se l’entità della riduzione è compresa tra il 10% e il 20%, configurando il profilo pressorio non dipper; una riduzione minore del 10% configura invece il profilo pressorio patologico non dipper. L’unica metodica che permette di studiare le variazioni circadiane della PA nelle 24 ore, e quindi anche di caratterizzare il profilo dipper, è il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa (MAPA), un esame non invasivo e indolore che consente di misurare la pressione arteriosa ad intervalli regolari e di registrarne i risultati nell’arco delle 24 ore, al di fuori del setting clinico, durante la routine quotidiana del paziente. SCOPO: lo scopo dello studio è indagare l’impatto prognostico del profilo pressorio circadiano non dipper in un gruppo di pazienti afferenti all’ambulatorio di cardiogeriatria, sottoposti al MAPA; l’obiettivo è dimostrare che il profilo non dipper è un fattore prognostico negativo per eventi cardiovascolari e non. MATERIALI E METODI: sono stati studiati 326 pazienti consecutivamente afferenti all’ambulatorio di Cardiogeriatria presso l’Ospedale Civile di Baggiovara per l’esecuzione dell’holter pressorio. L’età media dei pazienti in oggetto è di 72,76±13,8 anni, di cui il 51,4% sono femmine. Ai fini dello studio, il campione è stato suddiviso in due gruppi, a seconda del profilo pressorio: abbiamo considerato come aventi profilo normale i pazienti dipper, extreme dipper e dipper attenuato (n=170, 53,5% del campione), mentre abbiamo considerato come profilo patologico i pazienti non dipper e inverted dipper. Per ogni gruppo è stata raccolta l’anamnesi farmacologica e patologica remota. RISULTATI: la prevalenza del profilo non dipper è del 46,5% (n=170). Tali pazienti sono risultati mediamente più anziani (77,63±10,88 anni gruppo dipper; 68,24±14,65 anni gruppo non dipper; p<0,001). Nel gruppo non dipper le patologie risultate statisticamente significative sono: fibrillazione atriale, lieve o iniziale decadimento cognitivo, demenza, in particolare ad eziologia vascolare, diabete mellito 2, insufficienza renale; i farmaci statisticamente significativi sono: calcio antagonisti, beta bloccanti, antiaggreganti, ipoglicemizzanti orali e benzodiazepine, inoltre è risultato che i non dipper assumono più farmaci. Al MAPA il gruppo non dipper ha una maggiore prevalenza di pressione differenziale patologica. I valori pressori medi notturni risultano significativamente più elevati nel gruppo non dipper, mentre i valori medi pressori diurni risultano maggiori nel gruppo dipper, in modo significativo per i valori di PA diastolica. CONCLUSIONE: il profilo pressorio non dipper è una condizione comune tra i pazienti cardiogeriatrici. I pazienti non dipper assumono in media un maggior numero di farmaci, presentano una maggiore prevalenza di comorbilità e una più elevata frequenza di pressione differenziale patologica, indice di maggiore rigidità arteriosa; il profilo pressorio non dipper può essere quindi considerato un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di diverse patologie, tra cui quelle di natura cardiovascolare, cerebrovascolare e metabolica. Il MAPA dovrebbe fare parte della valutazione routinaria del rischio cardiovascolare, per identificare il fattore di rischio rappresentato dal profilo non dipper. Inoltre, l'obiettivo della terapia antipertensiva non dovrebbe limitarsi alla riduzione dei valori elevati di PA, ma anche a ripristinare la normale diminuzione notturna della PA.
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