Riassunto analitico
Il microbiota è un insieme di microrganismi commensali che convivono con l’organismo umano senza danneggiarlo, ma anzi contribuendo positivamente al suo funzionamento, almeno in condizioni di efficiente sistema immunitario. I phyla batterici sono distribuiti in maniera differente nell’organismo umano: li ritroviamo a livello dell’intestino (70%), a livello della cute, a livello della mucosa vaginale, del tratto respiratorio e più recentemente sono stati individuati anche a livello del rene, della vescica e della ghiandola mammaria. La cute è l’organo più esterno dell’uomo e si interfaccia con il mondo esterno, intervenendo nei normali meccanismi di difesa e prendendo parte nel sistema immunitario. I batteri commensali della pelle li possiamo ritrovare sia a livello dello strato corneo, ma anche negli strati più profondi della cute e a livello delle ghiandole annesse e dei follicoli piliferi. I phyla batterici predominanti sono Actinobacteria, Firmicutes, Proteobacteria e Bacteroidetes. A seconda del sito corporeo che andiamo ad analizzare è possibile incontrare la prevalenza di un batterio rispetto ad un altro; ad esempio nelle aree untuose troveremo una prevalenza di Propionibatteri (Propionibacterium acnes) mentre nelle zone umide si trova una maggiore presenza di Staphylococcus spp. Molto importante è lo sviluppo di questa ulteriore difesa dell’organismo: si inizia a formare al momento della nascita e subisce una trasformazione sito specifica nel corso dei primi mesi di vita. L’esposizione ad agenti inquinanti esterni, l’ambiente in cui si vive e l’esposizione a terapia antibiotica precoce possono portare ad alterazioni della composizione microbica residente, con conseguente disbiosi ed insorgenza di patologie infiammatorie nell’età adulta. Il miocrobiota cutaneo svolge un ruolo essenziale nell’immunità dell’organismo umano: compete con i microrganismi patogeni, attiva le risposte immunitarie dell’ospite con produzione di citochine, chemiochine e AMP. Allo stesso tempo, però, può trasformarsi esso stesso in una minaccia per l’uomo. Propionibacterium acnes e Staphylococcus epidermidis (gli organismi commensali più rappresentati a livello cutaneo) sono i responsabili delle principali infezioni post-operatorie: essi sono infatti in grado di aderire, grazie alla presenza di proteine sulla loro superficie (proteine essenziali per l’adesione alla pelle nella loro azione commensale) alle protesi e di sviluppare dei fattori di virulenza, tra cui la formazione del biofilm, che gli permettono di sfuggire ai macrofagi e di creare resistenza alle terapie antibiotiche. Quando avviene una perturbazione nella composizione del microbiota cutaneo si assiste all’insorgenza di malattie infiammatorie: acne, psoriasi e dermatite atopica. Nel corso della tesi saranno prese in considerazione le tre patologie, facendo un confronto tra un microbiota cutaneo sano e l’alterazione che avviene per portare all’insorgenza delle stesse. Un ruolo cruciale nell’insorgenza dell’acne è sicuramente svolto dal Propionibacterium acnes mentre la dermatite atopica vede coinvolti lo Staphylococcus epidermidis e Staphylococcus aureus. Anche gli inquinanti ambientali possono contribuire ai fenomeni alterativi della cute: si può assistere non solo all’invecchiamento cutaneo, ma anche all’esacerbazione di malattie infiammatorie croniche cutanee. Un recente studio ha infatti dimostrato l’associazione che si ha tra il micorobiota cutaneo, l’infiammazione croniche della cute in alcune patologie e il tumore cutaneo. Saranno infine analizzati i diversi studi in atto per riuscire a ripristinare l’equilibrio del microbiota cutaneo e il successivo benessere dell’individuo: ad esempio terapie cutanee con prebiotici o probiotici e utilizzo di acque termali su soggetti affetti da psoriasi.
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