Riassunto analitico
BACKGROUND: Il carcinoma del cavo orale è un insieme di neoplasie maligne che originano dai tessuti epiteliali che rivestono la cavità orale. Esso rappresenta il 90% e più di tutte le neoplasie maligne in tale sede ed è una patologia tipica dell’età avanzata, soprattutto tra la quinta e ottava decade di vita. Recentemente si è però riscontrato un aumento dell’incidenza di tale neoplasia nella popolazione al di sotto dei 45 anni, nonostante il calo dell’incidenza in termini generali. Ulteriori studi a quelli già presenti in letteratura sono necessari per comprendere le differenze comportamentali di tale tumore nelle due diverse fasce d’età (giovani e anziani). Questo studio ha come obiettivo quello di riformulare la stadiazione di neoplasie insorte in pazienti al di sotto di 45 anni sulla base nella nuova stadiazione AJCC8. METODI: Consultando gli archivi digitali della sezione di Anatomia e Istologica Patologica dell’Università di Modena e Reggio Emilia, sono state rintracciati i casi su cui si è effettuata una sub selezione di quelli diagnosticati in età pari o inferiore a 45 anni alla prima diagnosi. Sui casi selezionati gli operatori hanno determinato lo spessore e il grado di infiltrazione della neoplasia. RISULTATI: Tra il 1999 e il 2016 sono state rilevate 645 diagnosi di carcinoma squamocellulare del cavo orale e, di questi, 43 casi sono occorsi con età inferiore o pari a 45 anni. Dei 43 casi totali, 27 casi (62.8%) sono ascrivibili al sesso maschile e 16 (37.2%) al sesso femminile. L’età media di insorgenza è di circa 40 anni. La localizzazione più frequentemente interessata è la lingua (47.2%) in entrambi i sessi, nella maggior parte dei casi in grado intermedio di differenziazione. Relativamente al follow up i deceduti sono risultati 13 (30.2%), tutti per malattia. Solo in 14 casi è stato riscontrato un interessamento linfonodale (32.6%), in 9 casi un interessamento vascolare (20.9%) e in 8 casi un interessamento nervoso (18.6%). In 7 casi si sono contestualmente riscontrati l’interessamento nervoso e vascolare (16.3%). Applicando la vecchia stadiazione AJCC7 33 casi (76.7%) risultano in stadio 1, mentre con la nuova stadiazione AJCC8 da 33 casi in stadio 1 si cala a 15 casi (34.9%), mentre aumentano i casi in stadio 2 e 3 (rispettivamente 37.2% e 25.6%). Inoltre, la sopravvivenza tra stadio 1 e stadio 2 è pressoché sovrapponibile secondo AJCC7 (141.5 vs 142.7) ma non secondo AJCC8 (140 vs 97). CONCLUSIONI: La riformulazione dello stadio sulla base dei nuovi parametri (AJCC8) ha sortito un up staging degli stadi iniziali e il 54% dei casi precedentemente considerati in stadio 1 subisce un peggioramento di un solo step o addirittura di due (rispettivamente il 33.3 e 21.2% dei casi), mentre lo stadio 2 subisce un peggioramento di un solo step nel 37.5% dei casi. Anche le curve di sopravvivenza cambiano tra la vecchia e la nuova stadiazione ponendo a confronto lo stadio 1 e lo stadio 2, ma il dato che emerge non raggiunge la significatività, pur rimanendo sintomatico di una maggiore rispondenza alla realtà. A nostro avviso, tali dati sottolineano una maggiore accuratezza della nuova classificazione AJCC8 rispetto alla precedente.
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