Riassunto analitico
Le demenze rappresentano un problema di salute rilevante in un contesto sociale, in cui epidemiologicamente gli ultra Ottantenni sono in aumento, e l’incidenza della malattia raddoppia, proprio in queste fasce di età. La figura dell'infermiere è davvero importante nell'assistenza di questi pazienti, così come è importante la presenza del caregiver familiare e della rete dei servizi. Molti studi hanno evidenziato come la demenza non sia una parte normale dell’invecchiamento, ma è una malattia correlata a diversi fattori organici. I dati riferiscono che nel 2010 circa 35.6 milioni di persone sono coinvolte e ogni anno ci sono 7.7 milioni di nuovi casi, in particolare nel 2020 si passerà dagli attuali 24 ai 48 milioni di persone. I costi stimati sono alti, circa 604 miliardi di dollari l’anno. In Italia sono stati condotti numerosi studi di prevalenza che conducono a una stima complessiva di circa 1.000.000 persone affette da demenza, delle quali il 60% colpite da demenza di Alzheimer. La cura farmacologica al momento, tende a contenere i sintomi della malattia, ma non a fermarla. Il trattamento “Gold standard” consiste nella terapia farmacologia abbinata a una terapia rieducativa. Sebbene la gestione infermieristica del morbo di Alzheimer è ancora oggi oggetto di discussione, gli interventi applicati trovano indicazione in tutti i casi di demenza. Gli interventi dell’infermiere sono finalizzati a mantenere la sicurezza fisica, ridurre l’ansia e l’agitazione psicomotoria, migliorare la comunicazione, promuovere l’indipendenza nelle azioni self-care, mantenere una alimentazione adeguata, gestire i disturbi del sonno, educare familiare del paziente nell’assistenza. Nel contesto del sistema sanitario ci sono servizi, che con le loro attività si prendono cura di queste persone. La fonte primaria di sostegno rimane comunque la famiglia con il caregiver familiare, che ha bisogno di essere supportato e sopportato anche dai professionisti sanitari (Caregiver formale) per evitare di cadere in quella che viene definito burnout. I bisogni principali del caregiver sono, di sentirsi riconosciuto in un contesto sociale e dagli operatori con cui entra in contatto, di essere informato sulla malattia, sui servizi territoriali a disposizione, sulla tipologia e modalità dell’attività svolta, di essere sostenuto nell’assistenza di questi ammalati in particolare con i disturbi del comportamento, per non dimenticare di essere sostenuti psicologicamente, attivando fin dalle prime fasi della malattia un intervento tempestivo in grado di affrontare le conseguenze che si prospettano. Nel contesto della città di Modena ci sono vari servizi offerti, in particolare i Centri per i disturbi Cognitivi e Demenze, l’assistenza domiciliare integrata, residenza sanitaria assistenziale, il Centro diurno e i Nuclei Alzheimer.
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