Riassunto analitico
Nell'ottica di apprestare strumenti energici ed efficaci per combattere la criminalità organizzata, l'attuale legislazione processuale penale si contraddistingue per la presenza di una disciplina repressiva che vede il processo piegarsi a strumento di difesa sociale, senza tuttavia conciliare l'efficacia degli strumenti predisposti con il rispetto dei valori cardine sanciti dalla Carta fondamentale a tutela del singolo. In un sistema processuale apertamente garantista e doverosamente informato al rispetto del dettato costituzionale, non vi è però spazio per un modello di accertamento della responsabilità deviante dalle regole ordinarie, fondato sulla tipologia di reato contestato. Il presente elaborato si prefigge l'obiettivo di analizzare le disposizioni "speciali" inerenti il regime probatorio nei processi per fatti di criminalità organizzata, cercando di individuare una diversa e possibile soluzione "de iure condendo" che sia idonea a bilanciare gli interessi di cui il legislatore si è fatto portavoce ed i principi cardine tutelati dalla Costituzione.
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