Riassunto analitico
La bronchiolite è una patologia infiammatoria acuta a carico dei bronchioli su base infettiva e ad andamento stagionale. Può colpire soggetti di qualunque età, tuttavia sono interessati prevalentemente bambini di età inferiore ai 2 anni, con un picco di incidenza nei lattanti fra i 3 e i 6 mesi. La bronchiolite acuta è la prima causa di infezione delle basse vie aeree nel primo anno di vita, nonché anche la prima causa di ospedalizzazione nella stessa fascia di età. Nella maggior parte dei casi, la bronchiolite si presenta in forma autolimitante. Ciononostante, i pazienti che presentano la malattia in forma più severa sono responsabili della maggior parte dei ricoveri nei primi 12 mesi di vita, e alcuni richiedono anche supporti ventilatori. Nonostante sia una patologia nota da tempo e di notevole rilevanza epidemiologica, la sua gestione è ancora lungi dall’essere univoca, e i diversi autori non concordano nell’identificare il trattamento ottimale per i pazienti. Al di fuori della terapia di supporto, volta all’alleviamento dei sintomi e al mantenimento di ossigenazione e di idratazione, esistono poche strategie terapeutiche di dimostrata efficacia. Oltre ai dispositivi tradizionali di somministrazione dell’ossigeno, quali cannule nasali, maschere e head box, è stato introdotta di recente nella pratica clinica l’ossigenoterapia ad alto flusso mediante high-flow nasal cannula (HFNC). Nonostante la scarsità di dati sulla sicurezza clinica, la HFNC è stata sempre più impiegata come alternativa alla ventilazione a pressione positiva in ambito pediatrico. Nel Reparto di Pediatria del Dipartimento ad Attività Integrata Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, a partire dal 2010 sono stati progressivamente introdotti i nuovi dispositivi di supporto respiratorio, quali aria riscaldata e umidificata ad alto flusso e ossigenoterapia mediante HFNC, per il supporto dei bambini affetti da bronchiolite acuta. Lo studio condotto retrospettivamente confronta la durata del ricovero dei bambini ricoverati per bronchiolite e la necessità di consulenze intensivistiche neonatali e trasferimento in terapia intensiva neonatale nel biennio 2007-2008, antecedente all’introduzione delle nuove metodiche, e nel biennio 2013-2014. Outcome secondari sono le condizioni cliniche dei bambini a 12 e 24 ore dall’inizio del supporto respiratorio. Si è analizzata inoltre l’insorgenza di eventuali complicanze potenzialmente correlabili all’utilizzo di HFNC. Nella nostra popolazione, la disponibilità in reparto di dispositivi medici più sofisticati per il supporto respiratorio, quali aria riscaldata e umidificata ad alti flussi e ossigenoterapia ad alti flussi via nasocannula, ha rappresentato di per sé un fattore di rischio di maggiore durata del ricovero; d’altro canto essa sembra non aver influenzato il rischio di trasferimento in TIN dei pazienti ricoverati, indipendentemente dalla severità di malattia. Le condizioni cliniche dei pazienti entro le prime 24 ore dall’inizio del supporto respiratorio non sembrano aver tratto giovamento dalla disponibilità in reparto di nuovi dispositivi di supporto respiratorio ad alto flusso. Non sono stati registrati effetti avversi correlabili all’impiego della HFNC. Si prospetta dunque la necessità di uno studio che valuti il possibile beneficio clinico, percepito soggettivamente dalla maggior parte dei clinici, delle nuove metodiche di supporto respiratorio ad alto flusso rispetto all’ossigenoterapia tradizionale in termini di sollievo del distress respiratorio dei pazienti ricoverati per bronchiolite.
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