Riassunto analitico
Negli ultimi decenni abbiamo assistito a cambiamenti importanti riguardo agli strumenti di policy per l’implementazione e la valutazione delle politiche da parte dell’Unione Europea in seguito al susseguirsi dei differenti cicli di programmazione. Nel corso degli anni infatti, si è assistito ad un passaggio dal sistema gerarchico e dirigistico di programmazione dei policy – makers, verso forme innovative di direzione che prevedono un diverso modo di gestire la programmazione basata su rapporti orizzontali tra lo stato e la società civile , e su una forte e solida collaborazione tra gli stessi: si delinea così una governance multilivello che indica un sistema di continue negoziazioni tra i diversi livelli territoriali. La governance multilivello si concretizza mediante l’utilizzo di nuovi strumenti innovativi di azione: la policy ha subito un cambiamento paradigmatico, cambia la concezione di politica pubblica che non è più intesa come un mero processo normativo legislativo del governo, bensì un processo che ha una portata d’analisi molto più ampia. L’innovazione risiede sia nell’aspetto teorico della policy, che in quello empirico, segnando il passaggio da un approccio top-down, verso una prospettiva bottom-up in cui gli attori locali sono i veri protagonisti attivi dell’intervento pubblico. Nel presente lavoro analizziamo uno strumento di governance multilivello per gestire la sostenibilità ambientale: il Patto dei Sindaci. La sostenibilità fa riferimento ad un modello di sviluppo che prefigura una serie di cambiamenti qualitativi che convergono verso una trasformazione virtuosa che permetta di intervenire per soddisfare i bisogni delle generazioni presenti , senza compromettere tale opportunità per le generazioni future. La nuova prospettiva dello sviluppo non fa riferimento ad uno scenario esistente e predefinito ex ante, ma si basa su un contesto che va creato passo dopo passo, che implica decisioni e scelte coerenti con i bisogni presenti e futuri, che tengono conto delle risorse naturali a disposizione, e della capacità della biosfera di assorbire l’inquinamento prodotto dall’uomo. Il 75% della popolazione europea vive in aree urbanizzate, e circa 85% del prodotto interno lordo è realizzato all’interno della città, che parallelamente utilizzano circa l’80% dell’energia consumata nell’Unione. Sulla base di queste statistiche, la Commissione Europea è intervenuta idealizzando il Patto dei Sindaci, al fine di concedere alle singole autorità locali un ruolo attivo e propositivo nella lotta ai cambiamenti climatici. Alle città quindi, viene riconosciuto un doppio ruolo, da un lato sono “parte del problema”, dall’altro rappresentano anche “parte della soluzione”. Lo scopo principale che il patto intende raggiungere, si concretizza nella riduzione delle emissione di co2 del 20%, entro il 2020; attualmente costituisce il principale movimento europeo che coinvolge attivamente le autorità locali e regionali nella riduzione dell’inquinamento e parallelamente nell'aumento della sostenibilità ambientale. Successivamente, entriamo nella parte quantitativa dell’ elaborato: procediamo mettendo a confronto due grandi città che hanno aderito all’iniziativa, mettendo in risalto i diversi modus operandi e le azioni concrete che ciascuna delle quali intende intraprendere per ridurre le emissioni di CO2. Le città in questione sono: Modena e Palermo, due realtà molto diverse tra loro: una situata al centro-nord del paese, una al sud, una condizionata da condizioni climatiche più rigide, l’altra invece affacciata sul Mar Mediterraneo che ha condizioni climatiche più favorevoli; una con un alto tasso di occupazione, l’altra invece caratterizzata da un elevato tasso di disoccupazione; due territori molto distanti tra loro, che rappresentano due tessere differenti di un puzzle chiamato Italia.
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Abstract
Over the past few decades have seen major changes with regard to policy instruments for the implementation and evaluation of policies by the European Union following the succession of different programming cycles. Over the years, in fact, there has been a change from hierarchical system programming and dirigiste policy - makers, to innovative forms of management that provide for a different way of managing the programming based on horizontal relations between the state and civil society, and a strong and solid cooperation between them. So we get a multi-level governance indicates that a system of continuous negotiation between the different territorial levels; it follows that the ultimate goal is to allow decision makers to adjust the system to reflect the heterogeneity of the objectives and means of public policy.
Multilevel governance is realized through the use of new innovative tools for action: the policy has undergone a paradigm change, changing the concept of public policy that is no longer seen as a mere legislative government's regulatory process, but a process that has a flow analysis much wider.
The innovation lies both in its theoretical part of the policy, which in the empirical, marking the transition from a top-down approach towards a bottom-up perspective in which local actors are the real protagonists of public assets.
The European Union has introduced, as part of public policy, a multilevel approach that includes an active role in the region and the local authority, in the management of interventions for local development.
In this paper we analyze an instrument of multi-level governance to manage the environmental sustainability: the Covenant of Mayors.
Sustainability refers to a development model that prefigures a number of qualitative changes that converge towards a virtuous transformation that allows for action to meet the needs of present generations without compromising the opportunity for future generations. The new perspective of the development does not refer to an existing scenario and default ex ante, but is based on a context that is created step by step, which involves decisions and choices consistent with the present and future needs, taking into account the natural resources disposal, and the ability of the biosphere to absorb the pollution produced by humans.
75% of the European population lives in urban areas, and about 85% of gross domestic product is made in the city, which in parallel using about 80% of the energy consumed in the EU. Based on these statistics, the European Commission has intervened idealizing the Covenant of Mayors, in order to grant to individual local authorities an active role in the fight against climate change. The city then, it is recognized a dual role, on the one hand they are "part of the problem", on the other hand are also "part of the solution."
The main purpose of the pact aims to achieve, is realized in the reduction of co2 emissions by 20% by 2020; currently constitutes the main European movement that actively involves local and regional authorities in reducing pollution and in parallel in increasing environmental sustainability.
Next, we enter the quantitative part of 'elaborate: we proceed by comparing two large cities that have joined the initiative, highlighting the different modus operandi and the concrete actions that each of them will take to reduce emissions of CO2.
The cities in question are: Modena and Palermo, two realities are very different from each other: one located in the center-north of the country, one in the south, one with condition from harsh weather conditions, and the other overlooking the Mediterranean Sea that weather conditions favorable; one with a high employment rate, and the other characterized by a high unemployment rate; two areas very distant from each other, representing two different cards of a puzzle called Italy.
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