Riassunto analitico
Il coronavirus 2 da sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV2) si è diffuso in tutto il mondo, portando l'Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare una pandemia. Il SARS-CoV-2, meglio conosciuto come coronavirus 2019 (COVID-19), si presenta tipicamente con sintomi simil influenzali e può essere fatale nei soggetti ad alto rischio.
Abbiamo effettuato uno studio osservazionale prospettico in cui sono state analizzate le riattivazioni dei virus erpetici in pazienti ricoverati presso il reparto Malattie Infettive e presso il reparto di terapia intensiva dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. Abbiamo eseguito, sul plasma dei pazienti, PCR qualitative e/o quantitative per virus erpetici e abbiamo registrato le manifestazioni cliniche relative alla riattivazione degli stessi.
Cinquantadue pazienti hanno avuto una riattivazione virale. La maggior parte dei pazienti (30) sono risultati positivi per HSV-1, 22 per EBV, 20 per CMV e solo pochi casi sono risultati positivi per VZV (1), HHV-6 (3) e KSHV (1).
Tutti questi pazienti sono stati sottoposti a una terapia per COVID-19, la quale consisteva in farmaci immunosoppressivi (terapia a base di cortisone e/o immunoterapia). Tredici di questi pazienti hanno presentato manifestazioni clinicamente rilevanti, richiedendo un trattamento antivirale.
Secondo il nostro studio, la riattivazione erpetica è piuttosto comune nell'infezione da SARS-CoV2. Pertanto, un regolare monitoraggio dei virus erpetici nei pazienti affetti da COVID-19 sottoposti a immunoterapia, dovrebbe essere raccomandato. Studi più ampi dovrebbero essere eseguiti per valutare la necessità di una profilassi erpetica.
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Abstract
Severe acute respiratory syndrome coronavirus (SARS-CoV2) has spread worldwide leading the World Health Organization to declare a pandemic. The disease caused by SARS-CoV-2, better known as coronavirus disease 2019 (COVID-19), characteristically presents with flu-like symptoms, and can be fatal in high-risk individuals.
We aimed to evaluate herpetic re-activation and its clinical outcomes in COVID-19 patients. We conducted a prospective observational study analyzing herpes virus re-activation in COVID-19 patients admitted to the Infectious Disease department and to the intensive care unit of the Azienda Ospedaliero-Universitaria of Modena. We performed qualitative and quantitative PCR for herpes viruses on patient plasma and we collected clinical syndrome related to herpes virus re-activation.
Fifty-two patients had a herpes virus re-activation. The majority of patients (30) were positive for HSV-1, 22 for EBV, 20 for CMV and only a few cases were positive for VZV (1), HHV-6 (3) and KSHV (1). All of these patients underwent a COVID-19 therapy, which included immunosuppressive drugs (cortisone-based therapy and/or immunotherapy).
Among these patients, 13 had clinically relevant manifestations, which required antiviral treatment. According to our study, herpetic re-activation appears to be quite common in SARS-CoV2 infection. Indeed, a regular monitoring of herpes viruses in COVID-19 patients treated with immunotherapy, should be recommended. Larger studies should be performed in order to assess the necessity of herpes prophylaxis.
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