Riassunto analitico
La carenza di medicinali rappresenta un problema globale, presente sia in Italia che all’estero, a livello ospedaliero e territoriale. È impossibile definire quando sia iniziato il problema in maniera assoluta e univoca, siccome spesso viene riportato come sempre presente e ogni singolo stato ha affrontato proprie casistiche specifiche, derivate dalle caratteristiche del proprio sistema sanitario. Per quanto riguarda l’Italia, l’inizio di questa criticità si può far risalire attorno al 2013, ma è condiviso sia a livello nazionale che internazionale, che nell’ultimo decennio il tema delle carenze di medicinali ha acquisito sempre maggiore rilevanza nel campo della sanità. Le conseguenze di una carenza di medicinali si ripercuotono infatti su tutti i passaggi coinvolti nella catena produttiva e distributiva del farmaco. Primo fra tutti è il paziente, sul quale le carenze di farmaci possono incidere in diversi modi: − insuccesso del trattamento; − interruzioni del trattamento (omissione delle dosi di medicinale talvolta con conseguenze gravi); − sostituzione con alternative meno efficaci o più costose (che potrebbero essere non sempre rimborsate); − rischio di un aumento di reazioni avverse (ADR). Ad oggi, la gestione della grande mole di carenze di prodotti medicinali sul territorio, atta ad assicurare la continuità dell’offerta terapeutica, sta di fatto impattando in modo significativo sull’attività lavorativa dei farmacisti ospedalieri che sempre più spesso si trovano a dover contrastare la carenza e trovare soluzioni alternative clinicamente efficaci ed economicamente sostenibili. Il presente progetto, in collaborazione con l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia, ha portato a l'analisi dell'impatto delle carenze sul territorio e allo sviluppo e l’attuazione di strategie e percorsi per informare i professionisti delle carenze, e per minimizzare gli effetti delle carenze di farmaci sulla qualità delle cure.
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