Riassunto analitico
L’obiettivo della tesi è di esplorare i significati che il sonno magico può esprimere metaforicamente nelle fiabe tradizionali e d'autore. Nelle fiabe il sonno assume varie interpretazioni: può essere visto come morte apparente, ossia come un passaggio da una situazione statica e negativa a una dinamica e positiva, come testimonianza di un rito iniziatico, come sosteneva Vladimir Propp, in cui il protagonista non muore definitivamente durante la storia, ma cade in un sonno letargico simile alla morte, per poi essere risvegliato e, infine, come espressione della passività femminile. Nella maggior parte delle fiabe il protagonista si addormenta in età adolescenziale e si risveglia adulto, maturo e pronto al matrimonio, dopo aver compiuto dentro di sé e durante il sonno, un lungo percorso di crescita che lo porta a cambiare la propria condizione. Il sonno può essere utilizzato, dagli autori di fiabe, per esprimere la staticità, inattività e passività delle donne che vivevano durante il XVII- XIX secolo, infatti, molti racconti fiabeschi descrivono una protagonista femminile statica, inerme e dipendente dalle decisioni prese da altri personaggi, il cui scopo è quello di sposarsi, assecondare il volere del marito e mettere al mondo dei figli. Il seguente lavoro di tesi ha preso in esame, non solo le fiabe in cui è presente questa tipologia di donna, ma anche racconti che presentano una protagonista attiva, intraprendente e ribelle.
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