Riassunto analitico
Spaventiamo la paura: l’uso della narrazione per superare le paure nascoste. All’interno della società odierna, così come fu in quella medioevale e molto probabilmente sarà in quella futura, l’essere umano è costretto a vivere con le proprie paure; le quali possono assumere diverse sembianze, forme o colori, pur mantenendo inalterati i loro significati simbolici e il loro impatto a livello cognitivo. È proprio per questo che è importante riuscire ad affrontarle e confrontarsi con esse, sia all’interno di un gruppo, sia nel proprio privato, e questo riguarda tanto gli adulti, quanto, e soprattutto i più piccoli; la cui immaginazione può alterare la realtà al punto tale da trasformare anche un’ombra nella creatura più terrificante. La paura quindi fa parte di tutti gli esseri umani, fin dalle origini, essa è un’emozione definita primaria, è innata e accompagna tutta la vita di una persona. Ovviamente le paure dell’uomo primitivo erano diverse dalle paure dell’uomo moderno, ma nonostante questo il sentimento provato dall’uno e dall’altro è probabilmente lo stesso: un blocco, un’improvvisa voglia di scappare, di urlare, di chiudere gli occhi. Questa emozione porta con sé un bagaglio di sensazioni, spesso spiacevoli, e di reazioni incontrollate, che nel bambino acquistano una portata e influenza maggiore: la mente di quest’ultimo, infatti, è plastica ed è per questo che egli è così esposto a paure troppo forti, le quali potrebbero indurre dei blocchi, delle “paralisi”, nel suo modo di vivere ed esplorare il mondo. La paura nei più piccoli gioca con l’immaginazione e con la fantasia ed è proprio grazie a queste due capacità cognitive che essa può essere sconfitta. A tal proposito, la favola può consentire al bambino di esplorare un mondo dove tutti i mostri, anche quelli più terribili, possono essere sconfitti con una semplice filastrocca, oppure un rituale, ed è proprio grazie alla sua innocenza che il fanciullo crede a questi racconti e si convince di poter reagire anche lui come uno dei protagonisti di una storia fantastica. Il seguente studio si basa esattamente su questo potenziale della letteratura per l’infanzia: ovvero, quello di poter fungere da arena mentale nella quale potersi confrontare e sconfiggere le proprie paure. Con questo progetto sperimentale si è dimostrato come sia possibile aiutare i bambini, in questo caso dai 3 ai 5 anni, all’interno di un contesto scolastico, ad affrontare le proprie paure attraverso l’uso di due strumenti molto potenti per il mondo dell’infanzia: l’immaginazione e la narrazione. L’immaginazione permette al bambino di viaggiare nel mondo reale e fantastico, creando situazioni ideali e fingendo di essere qualcun altro, spesso un mostro, mentre la narrazione consente di vivere molte avventure, immedesimarsi nei personaggi e incontrare diversi esseri spaventosi, i quali spesso si rivelano inesistenti oppure simpatici e amichevoli. Lo studio ha coinvolto 48 bambini, divisi tra gruppo di controllo e sperimentale, e sono emerse delle differenze significative tra coloro che hanno utilizzato la narrazione per affrontare le proprie paure e i bambini che hanno seguito il percorso scolastico standard. Grazie a queste evidenze, possiamo suggerire come la narrazione e l’immaginazione possano essere strutturate e applicate in contesti reali per fronteggiare e ridimensionare le paure dei bambini.
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