Riassunto analitico
Il trauma cranico è un’alterazione delle funzioni cerebrali, o altra evidenza di patologia cerebrale, causata da una forza esterna applicata al cranio con meccanismo diretto di impatto oppure indiretto di accelerazione-decelerazione. A livello globale il trauma cranico ha un’incidenza di circa 69 milioni di casi all’anno. Il trauma cranico lieve rappresenta fino al 95% dei casi totali ogni anno: una diagnosi accurata e immediata è, quindi, importante per ridurre il numero di morti e di disabilità. I pazienti con trauma cranico lieve richiedono una maggior attenzione nella valutazione, dal momento che il riscontro di danno cerebrale primario (lesioni emorragiche cerebrali, contusioni cerebrali, danno assonale diffuso) conseguente all’evento traumatico si verifica solo in circa il 5-20% dei casi. Il gold standard per la valutazione del trauma cranico è la tomografia assiale computerizzata dell’encefalo (TAC) senza l’uso del mezzo di contrasto, che risulta molto specifica nell’individuazione di lesioni emorragiche cerebrali e di fratture della teca cranica, garantendo, inoltre, una rapida acquisizione delle immagini diagnostiche. L’indicazione all’esecuzione della TAC dell’encefalo in pazienti che si presentano in Pronto Soccorso con trauma cranico lieve si basa sull’individuazione di criteri clinici, definiti dalla Canadian CT Head Rule (CCHR), dai New Orleans Criteria (NOC) e dai National Emergency X-Radiography Utilization Study II Criteria (NEXUS II), i quali mostrano un’elevata sensibilità nell’identificare pazienti con danno cerebrale primario clinicamente significativo, a fronte di una ridotta specificità. Nel corso degli ultimi anni alcune proteine sieriche sono state studiate come possibili biomarcatori di trauma cranico con l’obiettivo di ridurre il numero di TAC dell’encefalo che risultino, alla fine, non necessarie. Questi includono la proteina S100B, la proteina fibrillare acida della glia (GFAP, proteina strutturale che si trova negli astrociti), e l’ubiquitina carbossi-terminale idrolasi L1 (UCH-L1, un enzima che si trova nei neuroni). All’interno di questo scenario, dove i biomarcatori del trauma cranico sono sempre più studiati, si inserisce la presente tesi, redatta sulla fase preliminare di uno studio monocentrico. L’obiettivo principale dello studio è di valutare l’accuratezza diagnostica della determinazione dei biomarcatori di trauma cranico (S100B, GFAP e UCH-L1) in soggetti adulti che giungono presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Civile di Baggiovara con sospetto trauma cranico lieve entro 6 ore dall’evento traumatico e che vengono sottoposti a TAC encefalo secondo i criteri clinici locali predefiniti. Questo per avere uno strumento che permetta di predire la presenza di lesioni intracraniche e quindi sottoporre a TAC solamente i pazienti che realmente la necessitano, per ridurre i costi, i tempi di attesa dell’esame e l’esposizione a radiazione dei pazienti. L’obiettivo secondario dello studio è validare i metodi di determinazione delle concentrazioni dei biomarcatori S100B, GFAP e UCH-L1 per prevedere la presenza di danno cerebrale primario evidenziato alla TAC dell’encefalo entro 6 ore dall’evento traumatico.
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