Riassunto analitico
Background: La early-onset-sepsis (EOS) è un’infezione batterica sistemica confermata da una coltura profonda con esordio nelle prime 72 ore di vita del neonato, che può causare importanti comorbilità o decesso. Sebbene la sua incidenza sia in calo, gli antibiotici sono ancora i farmaci più comunemente prescritti durante i primi giorni di vita. La somministrazione antibiotica precoce non necessaria è stata associata a malattie croniche future e a rischio aumentato di antibiotico-resistenza.
Obiettivo: Definire le caratteristiche dei neonati trattati precocemente con antibiotico, delineando le differenze tra quelli con EOS provata rispetto a quelli con sepsi sospetta. Definire l’adeguatezza e la tempestività del trattamento antibiotico empirico e le caratteristiche cliniche e laboratoristiche che permettono di prevedere precocemente la gravità della malattia. Aggiornare le raccomandazioni nazionali e internazionali per migliorare la cura dei neonati.
Materiali e metodi: Si tratta di uno studio osservazionale, multicentrico, retrospettivo, internazionale promosso dall’Università di Losanna, che ha coinvolti 11 networks neonatali in 3 continenti (Europa, Nord America, Australia). Sono stati compresi tutti i nati tra il 01/01/2014 ed il 31/12/2018 con le seguenti caratteristiche: età gestazionale ≥ 34 settimane (a termine o late preterm) trattati con antibiotici per via endovenosa entro le prime 168 ore successive alla nascita; coltura ematica e/o del liquido cerebrospinale (CSF) positive nelle prime 168 ore successive alla nascita (sono escluse le colture contaminate); intenzione di trattamento antibiotico per ≥ 5 giorni o decesso prima di 5 giorni di trattamento.
Risultati: Su un totale di 757.979 neonati arruolati nello studio internazionale AENAS, 21.703 sono stati avviati a terapia antibiotica, ma solo in 375 (1,7%) casi è stato isolato un microrganismo agli esami colturali. L’incidenza della EOS è risultata di 0,49 casi (0,18-1,45) per 1.000 nati vivi, con una mortalità associata del 3,2%. Per ogni caso di EOS, 58 neonati sono stati avviati a terapia antibiotica e sono stati completati 273 DOT. Tra i 375 casi totali di EOS provata, 25 sono stati registrati in Emilia-Romagna. Essi sono stati suddivisi in due gruppi: neonati con EOS senza complicanze severe (n=18) e neonati con severe disease (n=7). È stata misurata una EG mediana (IQR) di 39,50 settimane (38,00 - 40,00) per i primi, mentre per i secondi di 38,00 settimane (36,00 – 39,00), p=0,0606. I microrganismi più frequenti isolati sono risultati: Streptococco di gruppo B (44,0%), E. coli (20,0%) e Listeria monocytogenes (16,0%). Tra i biomarkers è risultata significativa la progressione della PCR nel tempo, da un valore misurato a T0 con mediana (IQR) di 14,00 mg/L (6,65-30,25), al suo massimo valore tra 24-72 ore, di 48,40 mg/L (29,00 - 111,50), con p=0,0013; insieme ad un aumento considerevole dell’acido lattico nelle sepsi esitate in decesso del neonato, rispetto a quelli sopravvissuti (p=0,0246), sia a T0 sia a 24-72 ore. A tutti i neonati con EOS provata è stato somministrato antibiotico empirico per via endovenosa, nell’84,0% dei casi un’associazione tra una penicillina e un aminoglicoside. Conclusione: Si evidenzia una sproporzione tra l’incidenza della EOS provata e il carico globale di trattamento antibiotico. L’associazione tra l’analisi delle caratteristiche demografiche ed epidemiologiche della popolazione di riferimento, i fattori di rischio, le strategie preventive, la clinica e i parametri di laboratorio misurati a T0 e ad intervalli regolari, potrebbero orientare il neonatologo nel discriminare tra neonati con sepsi certa rispetto a quelli che non necessitano di trattamento, nell’attesa degli esiti delle colture profonde. L’utilizzo di strategie combinate e la ricerca in questo ambito potranno contribuire a ridurre l'esposizione neonatale non giustificata agli antibiotici.
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