Riassunto analitico
ABSTRACT Introduzione: il ricovero in regime di trattamento sanitario obbligatorio (TSO) è normato dalla Legge 180/1978, poi inserita nella legge 833/1978. In Italia si ricovera un paziente in regime di TSO nel caso in cui questo presenti un quadro psicopatologico acuto, rifiuti le cure proposte e non possa essere trattato in regime extraospedaliero. INTERMED è uno strumento sviluppato per rendere operativo l’approccio biopsicosociale al paziente integrando le informazioni relative ai domini biologico, psicologico, sociale e assistenziale, aumentando la consapevolezza da parte dell’operatore sanitario sulle necessità presentate dal paziente. Scopo dello studio: l’obiettivo primario dello studio è stato quello di descrivere qualitativamente e quantitativamente le variabili associate a un maggior rischio di ricovero in regime di TSO ed eventuali fattori protettivi. In particolare, è stata considerata la complessità biopsicosociale valutata con lo strumento INTERMED. Obiettivo secondario è stato quello di valutare la relazione tra complessità biopsicosociale e il “revolving door phenomenom”. Materiali e metodi: studio di tipo osservazionale caso-controllo, monocentrico, svolto presso il reparto SPDC dell’Ospedale S. Sebastiano di Correggio (RE) nel periodo compreso tra il 01/01/2022 e il 30/06/2023 coinvolgendo i pazienti maggiorenni ricoverati. Sono state raccolte le variabili socio-demografiche e cliniche dei pazienti e sono stati calcolati i punteggi della scala INTERMED e della scala HONOS. Per i pazienti che sono stati ricoverati più volte nel corso dello studio sono stati considerati i parametri relativi al primo ricovero. È stato effettuato un confronto tra le variabili raccolte nei pazienti ricoverati in regime volontario o obbligatorio e che abbiano presentato o meno il “revolving door phenomenom” (almeno 3 ricoveri presso il SPDC nel corso dello stesso anno). Risultati: dallo studio è emerso che i pazienti ricoverati in regime di TSO presentano, confrontandoli con i volontari, punteggi che indicano una maggiore complessità biopsicosociale. I domini gravati da un punteggio maggiore in maniera statisticamente significativa sono quello “Psicologico” e quello “Assistenziale”. Dal punto di vista clinico, sono maggiormente associati a ricoveri in regime di TSO i pazienti con diagnosi di ingresso di “Scompenso psicotico” e diagnosi di dimissione di “Schizofrenia”. Inoltre, è emerso che i pazienti ricoverati in TSO presentano una durata della degenza maggiore e un’aumentata posologia di molecole antipsicotiche utilizzate. Facendo riferimento al revolving door phenomenom, i pazienti interessati maggiormente sono ospiti di strutture residenziali, presi in carico dai servizi territoriali, in terapia antipsicotica long-acting e precedentemente ricoverati sia in regime obbligatorio che volontario. Conclusioni: i pazienti ricoverati in regime di TSO sono caratterizzati da una maggiore complessità biopsicosociale e lo strumento INTERMED potrebbe aiutare ad oggettivare il rischio di TSO e ad attuare misure per prevenirlo.
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