Riassunto analitico
L’origano è una delle matrici alimentari vegetali maggiormente soggetta ad adulterazione per via della sua enorme diffusione e della facilità con cui le sue foglie, essiccate e triturate, possono essere miscelate a foglie provenienti da piante diverse con minore valore commerciale, quali olivo, mirto, fragola o sommacco. Le aziende che comprano e usano l’origano nei loro processi produttivi hanno la necessità di assicurarsi elevati standard qualitativi nonché evitare di incorrere in reati di carattere commerciale. I metodi attualmente usati per il controllo qualità e per l’individuazione delle frodi si basano principalmente su tecniche di analisi costose e complesse che richiedono molto tempo e un’alta specializzazione da parte di chi le adopera, come ad esempio la spettrometria di massa. Una possibile alternativa è la spettroscopia NIR, che ha trovato ampia applicazione nell’identificazione di frodi alimentari anche in prodotti a base di erbe e spezie grazie ai suoi numerosi vantaggi: costi ridotti, rapidità nell’effettuare l’analisi e limitata o nulla preparazione del campione. Nel presente lavoro di tesi è stato messo a punto un metodo analitico alternativo basato su una particolare metodologia di analisi NIR, l’imaging iperspettrale (NIR-HSI), che consente l’acquisizione di informazione sia spaziale che spettrale. Tale approccio risulta particolarmente vantaggioso in contesti in cui sia necessario analizzare campioni costituiti da particelle grossolane e disomogenee. Campioni di origano puro, origano adulterato e adulteranti puri (foglie di olivo, mirto, fragola e sommacco) sono stati acquisiti mediante imaging iperspettrale nell’intervallo tra 980 e 1660 nm. Le immagini iperspettrali sono state quindi elaborate con diversi metodi chemiometrici multivariati con l’obiettivo di sviluppare un modello di classificazione in grado di identificare correttamente i campioni di origano puro ed i campioni di origano adulterato.
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