Riassunto analitico
RAZIONALE - In Italia ogni anno si verificano più di 92000 fratture di femore. In questi pazienti il delirium post-operatorio è una frequente complicanza, tanto che i fattori di rischio per il suo sviluppo e le complicanze a breve e lungo termine a cui esso porta sono frequentemente oggetto di studio. Nell’ultimo decennio si è ampliato notevolmente il numero di articoli presenti in letteratura sulla gestione ortogeriatrica di questi pazienti, modello utilizzato anche nel Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense di Baggiovara. Nonostante ciò nessuno studio è ancora stato compiuto dal team ortogeriatrico di Baggiovara sul ruolo prognostico del delirium post-operatorio. OBIETTIVI - I soggetti dello studio sono i pazienti ricoverati in Ortogeriatria a Baggiovara e lo scopo si può dividere in tre parti: (1) descrivere il campione raccolto a livello clinico, anamnestico ed epidemiologico; (2) valutare la presenza di fattori di rischio per sviluppo di delirium post-operatorio; (3) valutare a distanza di 90 giorni gli outcomes clinici, funzionali e cognitivi nei pazienti che hanno sviluppato delirium. METODI - Sono stati arruolati nel mese di Febbraio 2020 37 pazienti con frattura di femore che abbiano ricevuto il trattamento chirurgico entro 48h dall’evento traumatico. Per ogni partecipante sono stati raccolti dati anamnestici, clinici ed epidemiologici in 4 momenti differenti: (1) ingresso del paziente in reparto; (2) intervento e decorso post-operatorio; (3) dimissione dall’ospedale; (4) follow-up telefonico a 90 giorni. Successivamente il campione è stato diviso in 2 gruppi (NON DELIRIUM e DELIRIUM) per poter confrontare i dati. RISULTATI - L’età media dei pazienti arruolati è stata di 84,32 anni (DS = 7,55). L’anamnesi sociale, patologica remota e farmacologica e il profilo clinico, funzionale e cognitivo raccolti nel campione hanno rivelato una popolazione particolarmente fragile e a forte rischio di sviluppo di delirium post-operatorio. L’incidenza dello stesso è stata del 37,8%, con una durata media di 3,3 giorni (DS = 2,7) e con una maggior frequenza di sottotipo ipercinetico (64,3%). Tra i vari parametri raccolti, solamente i punteggi IADL, SDS e SPMSQ pre-frattura presentano risultati statisticamente significativi (p rispettivamente 0.043, 0.011, 0.018) ed inoltre la presenza di dolore post-operatorio è risultato essere un fattore di rischio (p = 0.042). Il follow-up a 90 giorni evidenzia negli outcomes funzionali risultati paragonabili a quelli presenti in letteratura, mentre i dati sul profilo e sulla mortalità non sono sufficienti per ottenere risultati significativi. CONCLUSIONI – La popolazione presa in studio possiede una forte fragilità e un forte rischio di sviluppo di delirium post-operatorio. Sebbene l’incidenza di delirium post-operatorio sia leggermente superiore a quelle descritte in letteratura, vi sono altri studi che hanno riportato le stesse incidenze con un modello ortogeriatrico. Possibile fattori di rischio che, se trattato adeguatamente, potrebbe ridurre ulteriormente l’incidenza è la presenza di dolore post-operatorio. Gli outcomes funzionali a 90 giorni non presentano differenze rispetto a ciò che viene descritto in letteratura, mentre i dati sulla mortalità e sul profilo cognitivo necessiterebbero di un campione più grande per avere valenza statistica.
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