Riassunto analitico
Il presente lavoro affronta il tema del fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e della produttività negli enti locali privi di dirigenza. Lo scopo è quello di ripercorrere la complessa disciplina normativa che regola la contrattazione collettiva a livello decentrato ed in particolare la materia della costituzione e dell’utilizzo del fondo relativo al salario accessorio del personale dipendente. La tematica è oggi più che mai attuale in quanto iniziano a manifestarsi gli effetti dei controlli ispettivi della Ragioneria Generale dello Stato sulla contrattazione di secondo livello, imposti dal decreto legge n. 112/08 e rafforzati dal decreto legislativo n. 150/2009, con pesanti contestazioni mosse nei confronti di numerosi enti locali (anche di notevoli dimensioni come Firenze, Vicenza, Reggio Calabria), che riguardano principalmente l’illegittimità di alcune clausole dei contratti decentrati, l’indebito inserimento di risorse nei fondi, l’erogazione di compensi non previsti e la mancata selettività nell’attribuzione di premi e progressioni economiche. Poiché la contrattazione decentrata è stata spesso utilizzata dagli enti locali quale strumento volto a superare la rigidità dei trattamenti contrattualmente previsti, appare più che mai necessaria una puntuale revisione delle procedure utilizzate dalle singole amministrazioni locali che spesso non si rivelano conformi alla normativa di riferimento. Non pare che gli enti locali abbiano la piena consapevolezza sull’importante ruolo che deve essere attribuito alla contrattazione di secondo livello quale strumento per potenziare e migliorare i servizi erogati, per valorizzare la professionalità e l’impegno del personale ma anche e soprattutto per una attenta analisi dei loro assetti organizzativi.
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